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Al via la 34ª edizione del Bergamo Film Meeting – Svelato il programma

Con la 34ª edizione, che si svolgerà dal 5 al 13 marzo 2016, Bergamo Film Meeting offre un programma denso e variegato che conferma l’incessante lavoro di ricerca del Festival per mettere a confronto le tendenze più innovative del cinema contemporaneo con gli stili, i generi e gli autori del passato.

Omaggi, retrospettive e restauri di grandi classici faranno da contrappunto ai film dei “nuovi autori”, che come di consueto troveranno spazio nella Mostra Concorso e nelle sezioni dedicate ai documentari, all’animazione, alle anteprime. Sostenuto e promosso dall’Unione Europea attraverso il sottoprogramma MEDIA di Europa Creativa, il Festival indagherà la cinematografia del continente, tra passato e presente, offrendo spunti, sollecitazioni, focus, novità e riletture. Per nove giorni, con oltre 140 film, tra corti e lungometraggi, Bergamo Film Meeting sarà il crocevia del cinema internazionale; proporrà ospiti, incontri, eventi speciali, mostre, workshop, masterclass, laboratori e percorsi di visione per le scuole e i giovanissimi e numerose iniziative che – grazie alla collaborazione di partner e istituzioni – consentiranno di spaziare tra le infinite contaminazioni del cinema con l’arte, la letteratura, la musica e i fumetti.

Qui la presentazione del direttore artistico Angelo Signorelli:

Europe, Now! Così abbiamo intitolato una sezione del programma di quest’anno. In realtà, quasi tutta la proposta di Bergamo Film Meeting 2016 parla di Europa. Una parola, un’idea, un mito, una realtà, una speranza, una metafora, un atto mancato? Forse, un po’ di tutto questo.
Se dovessimo guardare con occhi disincantati ciò che sta succedendo, dovremmo dire che ci troviamo di fronte a un mondo di macerie. Ma questo non ci piace e, dal nostro osservatorio, ci sembra ingeneroso. Perché, in fin dei conti, la produzione audiovisiva del Vecchio Continente è, oggi, molto vitale e multiforme, capace di costruire storie, di riflettere la contemporaneità, nelle sue drammatiche e scomode lacerazioni. In poche parole, di coltivare la critica e il dubbio, di affrontare la complessità, di interrogare il mondo con strumenti intellettuali non pregiudizievoli. Possiamo preoccuparci, o anche spaventarci, di fronte ai rigurgiti nazionalisti, che inducono terrori esagerati e comportamenti razzisti, al ritorno di governi antidemocratici sull’onda di minacce abilmente orchestrate, ad atteggiamenti di intolleranza che denunciano l’assenza di una coesione politica tra gli Stati e di una strategia comune nell’affrontare emergenze drammatiche come l’arrivo di masse di disperati dai territori devastati da guerre di cui l’Occidente è largamente responsabile. E molte nazioni ergono muri, recinzioni chilometriche, emettono leggi speciali, anche in contrasto con la propria costituzione e con le leggi e i trattati europei.
Ma, lo ripetiamo, questa non è la cultura che appartiene alla sensibilità di cui ci sentiamo parte. Bergamo Film Meeting intende essere un osservatorio attento alla realtà e alle interpretazioni che di essa offre la produzione audiovisiva, attraverso la ricerca di opere e autori particolarmente significativi, attraverso un lavoro sulla memoria cinematografica e sulla diversità delle forme espressive. Per rimanere in tema, si veda, quest’anno, la proposta delle tre personali, dedicate alla bosniaca Jasmila Žbanić, al ceco Petr Zelenka e al britannico Shane Meadows: nomi poco conosciuti al pubblico italiano, anche se alcuni loro film in passato sono stati distribuiti nelle sale. La prima, classe 1974, viene da una regione, quella balcanica, che, dopo la disgregazione dell’ex Jugoslavia, ha conosciuto una guerra tragica per l’efferatezza che ha accompagnato la contrapposizione etnica e religiosa, con strascichi che si fanno sentire in maniera pesante ancora oggi. Il secondo, classe 1967, autore teatrale e cinematografico, si muove tra il dramma e la commedia satirica, scrivendo di propria mano le sceneggiature dei suoi film. Forse qualcuno lo ricorderà per aver vinto il primo premio a Bergamo Film Meeting nel lontano 1998 con Knoflíkári (Buttoners). Il terzo, classe 1972, nato e cresciuto nella regione delle Midlands occidentali, volge lo sguardo al mondo del proletariato, delle periferie e del disagio giovanile. Spesso in chiave drammatica, a volte in chiave comica, restituisce un’immagine disincantata dell’Inghilterra degli anni ’80 e ’90. Tre autori che fanno parte della generazione nata dopo l’esaurimento delle varie nouvelle vague, molto diversi tra loro, ma accomunati dall’attenzione al mondo reale, senza però rinunciare a un meticoloso lavoro di scrittura e di messa in scena, che significa alla fine saper raccontare storie, padroneggiare i generi, tenere vivi l’attenzione e il cervello dello spettatore, provocare interrogativi piuttosto che fornire risposte.
Anche i film della sezione Mostra Concorso si muovono lungo queste direzioni, proponendo storie ambientate in diversi Paesi, come la Turchia, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Polonia, la Serbia, la Finlandia. E la Lettonia è rappresentata dal regista di animazione Vladimir Leschiov, sconosciuto da noi ma non a livello internazionale, autore di film realizzati con tecniche che non ricorrono mai all’uso della computer animation, ma con risultati espressivi di alta portata poetica.
Pure la retrospettiva di questa edizione guarda a Est; la proposta Miklós Jancsó intende riscoprire un autore che, con la sua opera, ha contribuito a rinnovare il linguaggio cinematografico e ha portato elementi innovativi anche nella riflessione sulla Storia, partendo dagli accadimenti avvenuti nel proprio Paese durante i secoli scorsi, ma in realtà guardando al presente e captando i cambiamenti che sarebbero sopravvenuti di lì a poco.
Respirano aria europea anche l’omaggio a Anna Karina, la sezione Incontri: cinema e arte contemporanea organizzata con l’associazione The Blank, che è un’altra novità dell’edizione di quest’anno, la selezione di cortometraggi norvegesi Films from the North in collaborazione con il Festival di Tromsø e i lavori delle scuole di cinema proposti con CILECT e Civica Scuola di Cinema di Milano. Si rinnova la preziosa intesa con Bergamo Jazz, con l’ormai consueto passaggio di testimone alla rassegna musicale, sicuramente una delle più importanti a livello nazionale, con due film – uno dei quali sonorizzato dal vivo – più un cortometraggio. E poi ancora Cult Movie GAMeCinema, Fantamaratona, Kino Club, anteprime e altre sorprese completano un programma ricco, intenso, con tante piste da seguire e stimolanti “incontri ravvicinati.”

Quest’anno coinvolgiamo il pubblico anche per l’assegnazione del premio al miglior film della sezione Visti da Vicino: il premio in denaro è offerto da CGIL di Bergamo e si aggiunge a quello della sezione Mostra Concorso, reso possibile, come nelle ultime due edizioni, da Banca Popolare di Bergamo.
Giunti alla 34a edizione, ci sembra giusto ricordare, che dietro all’organizzazione del Festival, c’è l’Associazione omonima, diventata Onlus da ormai tre anni. Profondamente radicata in una rete di relazioni locali, nazionali e internazionali, l’Associazione lavora lungo tutto l’anno attraverso l’organizzazione di rassegne, eventi, seminari e la collaborazione con altri soggetti culturali e imprenditoriali: è un caleidoscopio di iniziative, competenze, progetti, sorretto da una struttura che ogni anno avvicina nuovi settori di intervento, intercettando energie giovani, ma desiderose di contribuire allo sviluppo delle diverse attività.
Da poco più di un mese l’Associazione ha un nuovo Presidente, Davide Ferrario, che riceve il testimone da Alberto Castoldi, rimasto in carica otto anni, a cui va la nostra sincera gratitudine per il ruolo svolto con affetto e amicizia e per l’impegno profuso nel trasferimento, sette anni fa, della nostra sede, all’interno dell’Università degli Studi di Bergamo. Una location che ci ha permesso di incontrare tanti giovani e di condividere iniziative e percorsi di ricerca. Davide Ferrario, che non ha bisogno di presentazioni, siamo sicuri, contribuirà a consolidare l’Associazione insieme a chi si sta impegnando anima e corpo alla realizzazione dei tanti progetti in cantiere.
Prima di lasciare la parola proprio a Davide Ferrario, non ci resta, quindi, che augurare al nostro pubblico, come sempre: buona visione!

Qui il calendario dell’evento!

 

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