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Dal libro al film - Quattro grandi scrittori trasposti sul grande schermo

“Meglio il libro o il film?”: è una domanda che ci poniamo spesso dopo aver assistito alla trasposizione cinematografica di un’opera letteraria o, al contrario, dopo aver letto le pagine di un libro perché incuriositi da un film che ne è stato tratto. L’adattamento per il grande schermo non è un’operazione semplice e può tradursi in svariati percorsi creativi, portando a risultati più o meno felici: in ogni caso, che si tratti di sceneggiature molto fedeli alle trame di partenza o di sceneggiature che rivisitano – a volte ribaltano – una narrazione pensata per il lettore, il dibattito fra gli appassionati è assicurato.

Per questo motivo, LongTake e Cineteca Milano propongono un ciclo di incontri dedicati a quattro grandi autori letterari trasposti sul grande schermo: da Ernest Hemingway (che non amava il cinema!), a Cormac McCarthy e il suo stretto rapporto con la settima arte, passando per Truman Capote, il quale si concede anche qualche apparizione davanti alla macchina da presa, e Stephen King, prolifica penna dell’horror e autore dallo stile “cinematografico”.

Tutti gli eventi si terranno presso la BIBLIOTECA DI MORANDO – via Tofane 49, Milano.

INFO E BIGLIETTI


ERNEST HEMINGWAY

«Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.»

Scrittore e giornalista statunitense, le sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura americana. Premio Pulitzer nel 1953 e Nobel per la letteratura nel 1954 per Il vecchio e il mare, i suoi romanzi si distinguono per lo stile essenziale e paratattico e per la scelta di protagonisti – generalmente uomini semplici – nobilitati dallo stoicismo nei confronti di situazioni gravose quali la guerra e l’incontro-scontro con la Natura.

Seminario

Martedì 7 maggio | Ore 19.00 – 20.30

Proiezione

Giovedì 9 maggio | Ore 18.00

Il vecchio e il mare (The Old Man and the Sea, John Sturges, 1958)

Trasposizione del celebre romanzo diretta da John Sturges. Intensa interpretazione di Spencer Tracy, che regge l’intero film sulle proprie spalle e ottima colonna sonora firmata Dimitri Tiomkin, insignita del Premio Oscar.


TRUMAN CAPOTE

«Dopo una pioggia, o quando le nevi si sciolgono, le strade prive di nome, di ombra, di pavimentazione, passano dal polverone al fango.»

Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e attore statunitense, le sue opere sono oggi considerate classici della letteratura, basti pensare a Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s, 1958) e A sangue freddo (In cold blood, 1966), “romanzo verità” con il quale Capote raggiunge l’apice della notorietà. Figura controversa, la sua vita è tristemente segnata dall’alcolismo e dalla tossicodipendenza: un’esistenza autodistruttiva che fece di lui “Il Thomas Chatterton moderno: senza dubbio brillante, senza dubbio incandescente, senza dubbio maledetto” (James Michener).

Seminario

Martedì 14 maggio | Ore 19.00 – 20.30

Proiezione

Giovedì 16 maggio | Ore 18.00

Truman  Capote – A sangue freddo (Capote, Bennett Miller, 2005)

Pellicola ambiziosa e interessante opera prima di Bennett Miller, che dimostra un grande intuito visivo e una buona capacità nella direzione degli attori. Straordinario Philip Seymour Hoffman, giustamente premiato con l’Oscar.


STEPHEN KING
«Avrai più paura dei mostri che infestano la nebbia o di quelli che vivono negli abissi dellanimo umano
Scrittore e sceneggiatore statunitense, è uno dei massimi autori contemporanei di letteratura fantastica, specialmente horror. Estremamente prolifico, molte delle sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche di grande successo, dirette peraltro da registi di enorme calibro: Carrie – Lo sguardo di Satana (Brian De Palma, 1976),  Shining (Stanley Kubrick, 1980), La zona morta (David Cronenbeg, 1983), Standy by me (1986) e Misery non deve morire (1990) di Rob Reiner, Il miglio verde (Frank Darabont, 1999), It (Andy Muschietti, 2017), preceduto nel 1990 dalla celebre miniserie TV…A lungo sottostimato dalla critica letteraria, è stato ampiamente rivalutato a partire dagli anni Novanta.
Seminario
Martedì 21 maggio | Ore 19.00 – 20.30
Proiezione
Giovedì 23 maggio | Ore 18.00
The Mist (Frank Darabont, 2007)
Teso, inquietante, apocalittico: Frank Darabont firma un suggestivo horror contemporaneo che contiene riflessioni sulle ansie e le preoccupazioni che imperversano nella società americana post-11 settembre. Al terzo adattamento da un’opera di Stephen King, il regista dimostra che per fare un film horror coinvolgente bisogna affidarsi soprattutto alle emozioni.

CORMAC MCCARTHY
«Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c’è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri.»
Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, conquista il favore del pubblico internazionale grazie a Non è un paese per vecchi (2005), thriller trasposto sul grande schermo dai fratelli Coen. Circa metà dei suoi romanzi sono stati adattati per il cinema, forti di uno stile dialogico che, nonostante la spigolosità e la carica polemica, rende palese lo stretto legame che intercorre tra l’autore e la Settima arte. Tra questi La Strada (2006), vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa.
Seminario
Martedì 28 maggio | Ore 19.00 – 20.30
Proiezione
Giovedì 30 maggio | Ore 18.00
The Road (John Hillcoat, 2009)
John Hillcoat restituisce pienamente il senso pessimistico e carico di sentimento del capolavoro di McCarthy e riesce a concedersi qualche licenza visiva nella ricostruzione di una desolazione non solo mentale, ma soprattutto fisica del mondo che vuole rappresentare. Notevole interpretazione di Viggo Mortensen.

 

 

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