News
"Luigo": Intervista al regista Stefano Usardi

Luigo è un film prodotto dalla FiFilm Production di Caterina Francavilla e diretto da Stefano Usardi, alla sua terza opera dopo Il mio giorno (2015) e Ventisette – Farsi guardare può essere appagante (2011). L’anteprima nazionale avverrà presso l’Europa Cinema di Bologna lunedì 13 Novembre 2017 alle 21:15 dove il regista, la produttrice, l’intera troupe e il cast saranno presenti per incontrare il pubblico e parlare dei delicati temi trattati all’ interno del film: immigrazione, debito, identità e amore.


La storia


Luigo era un ragazzo benestante prima che dilapidasse completamente il patrimonio ereditato alla morte dei genitori. Vive con suo fratello, invasato di Yoga, in una casa oggetto di sfratto nel centro di Bologna. Ha speso tutto per finanziare i suoi show personali e dare vita a una serie di personaggi, mettendo in scena le proprie diverse identità. Molti sono i conoscenti che in cambio di un po’ di contanti gli fanno “recitare” una parte nel loro pezzo di mondo. Un assistente universitario arrotonda la borsa di ricerca facendogli tenere qualche lezione come professore ospite davanti ai suoi studenti mentre un sacerdote gli permette di celebrare qualche messa infrasettimanale, in cambio di alcune generose offerte per restaurare il crocefisso d’epoca. L’amica Michela, l’unica che continua a dargli fiducia, non può fare a meno di aiutarlo nonostante la sua bizzarra fissazione per improbabili sceneggiate. Messo alle strette da banche e agenzia delle entrate, dopo vari fallimenti di fuga, ha una grande intuizione: mettere in scena il proprio funerale. Con la complicità del fratello e di Michela trova in mare il corpo esanime di un immigrato e lo porta a Bologna: al suo ritorno, però, farà una scoperta che sconvolgerà definitivamente i suoi piani.


L’ intervista al regista


D. Luigo è un film lontano dai canoni estetici e commerciali del cinema italiano. Com’è nata questa storia e in quale genere cinematografico la collocheresti?


R. Ho sempre trovato caro il tema della maschera e della sottile linea che separa la finzione dalla realtà, questo film ne è un’ assoluta metafora. Nelle mie storie i personaggi vengono inseriti in contesti e situazioni che non possono controllare, quindi, le loro azioni hanno come duplice funzione quella di caratterizzare la loro reale personalità. Per me Luigo è una commedia grottesca con declinazioni surreali nelle sue sequenze più divertenti.


D. Il film si avvale dell’ interpretazione di attori e attrici molto ispirati. Quale lavoro hai richiesto ai tuoi interpreti?


R. Essendo una produzione indipendente sia il cast che tutti i membri della troupe hanno sposato completamente il progetto. Sono sempre stata una persona molto attenta ai suggerimenti di ogni collaboratore sul set. Quando si dirige un gruppo di interpreti così vario bisogna capire chi necessiti di essere “arginato” e chi “potenziato”, questo per costruire un equilibrio situazionale all’ interno dell’ intreccio narrativo. Spesso quello che chiedo ai miei attori è di lavorare alla doppia interpretazione: recitare un personaggio, a sua volta attore, che mette in scena molteplici diverse identità. In questo, l’ attore che interpreta Luigo, Angelo Colombo, è stato bravissimo.


D. Un’ altra delle tematiche centrali è quella del senso di responsabilità, che è presente nel fratello di Luigo, Zeno, e in molti personaggi femminili; ciò però non è presente nel protagonista, perché Luigo non prova a cercarsi un lavoro per risolvere i propri debiti?


R. Luigo è probabilmente il più post-moderno tra i personaggi della storia, legato alle circostanze e ai cambiamenti in evoluzione nel suo mondo, ai quali reagisce ma che non si pone il problema di prevedere. Forse il suo unico modo di affrontare la vita è quello di non pianificare mai la sua esistenza, nonostante poi compia un percorso di cambiamento.


D. Mi ha incuriosito e spaesato l’uso che hai fatto della colonna sonora, puoi parlarmi del tuo approccio verso la musica all’interno dei tuoi film?


R. Ormai sono anni che collaboro con il gruppo musicale Sursumcorda, condividiamo molte idee riguardo a come immagini e musica possano completarsi per raccontare una storia. Per me, la colonna sonora trova la propria funzionalità come accompagnamento diegetico, la mancanza di musica per lunghi tratti del racconto è finalizzata a conferire una maggior verosimiglianza alla storia. Ciò, in seguito, comporta un effetto di straniamento nella visione dato che quella che viene raccontata è una storia grottesca con molti caratteri surreali.


D. Il film è una produzione assolutamente indipendente. E’ stato prodotto e sarà distribuito dalla FiFilm Production di Caterina Francavilla. Perchè non avete cercato di finanziarlo partecipando ai bandi di finanziamento statali e regionali? E come vi state organizzando per la distribuzione?


R. Gli unici sostegni economici alla produzione sono derivati da finanziamenti privati e sponsorizzazioni. Abbiamo preferito essere indipendenti non partecipando ai bandi statali e regionali perché questi avrebbero imposto regole, tempistiche, spese, collocamenti di professionisti locali e compromessi che avrebbero limitato la nostra organizzazione produttiva. Inoltre nella produzione sono stato affiancato da collaboratori della mia società, Almaimage, e da Luca Orlandi, direttore della fotografia e co-fondatore dello studio Atelier Orlandi. Per quanto riguardo la distribuzione abbiamo preso contatti personalmente con gli esercenti delle sale cinematografiche per organizzare le proiezioni del film in varie città italiane. Io presenzierò a tutto il tour distributivo, la cui prima tappa sarà a Bologna il 13 Novembre 2017, in compagnia della produttrice e, di volta in volta, di parte del cast e della troupe. Per rimanere aggiornati sulle successive proiezioni chiedo ai lettori di controllare queste pagine:
http://luigo.it
https://www.facebook.com/luigofilm/
http://www.fifilm.it/


D. Hai già altri progetti su cui stai lavorando?


R. Sì, sono in fase di pre-produzione di un altro film, Affittasi vita, che vedrà la partecipazione di Elisabetta Pozzi, grande attrice di teatro e cinema (Il mistero di Oberwald di Michelangelo Antonioni, Non ci resta che piangere di Troisi e Benigni, Cuore sacro di Ferzan Ozpetek). Il film racconterà la storia di un pittore in crisi espressiva che, cacciato di casa dalla propria compagna, andrà a vivere da solo. L’incontro con i nuovi particolari vicini lo farà cambiare avvicinandolo alla semplicità della vita. Da pochi giorni ho aperto i casting per questo nuovo progetto, colgo l’occasione per fare conoscere a chi è interessato/a come partecipare alle selezioni:
http://www.almaimage.it/casting-2-0/


Prima della proiezione di lunedì 13 Novembre, presso il LOFT Kinodromo di Bologna in Via San Rocco, 16 alle 19:00 il regista Stefano Usardi insieme alla produttrice Caterina Francavilla prenderanno parte ad un interessante dibattito su “Fare cinema indipendente. Perchè?”. Tutte le info al seguente link: https://www.facebook.com/events/603042060086818/


Di seguito, poster e trailer del film:



Maximal Interjector
Browser non supportato.