Sabato 30 settembre alle ore 22.00 presso il MUDEC verrà proiettato England Is Mine, film che racconta l’adolescenza di Steven Patrick Morrissey e la sua era pre-Smiths.
Il cantante che sarà “This Charming Man” è ritratto come un giovane senza fascino e malinconico in questo biopic non autorizzato di Mark Gill, regista candidato all’Oscar per il suo corto The Voorman Problem (2011), ora alle prese con il suo primo lungometraggio.
Il film è ambientato nella Manchester alla fine degli anni ’70, quando il giovane Steven viveva ancora nella casa di famiglia, leggendo poesie, scrivendo recensioni musicali e sognando come sarebbe essere sul palco. Poster alle pareti, montagne di libri, una passione per Oscar Wilde e James Dean, dischi, una macchina da scrivere e un carattere tra l’introverso e il pieno di sé. Così ci viene presentato Steven Morrissey all’inizio del film: un animo sensibile che non ha ancora fatto i conti con la necessità di dover crescere. Questo non è il ritratto classico di un dio del rock, ma di un artista che si sente stretto in una città così noiosa e risente del fatto che dovrà effettivamente provare il suo genio al resto del mondo. Alcune persone non cambiano mai!
Gill e il co-scrittore William Thacker propongono adolescenti alla ricerca della loro dimensione, desiderosi di seguire i loro sogni. «Il mondo non è destinato a persone come me», dice Morrissey a sua mamma. «Quindi crea il tuo mondo», risponde lei. Pensa diversamente: questo è il messaggio che traspare dalla pellicola.
Interpretato da Jack Lowden, uno dei protagonisti di Dunkirk, ultimo film di Christopher Nolan, Steven rappresenta un talento visionario in cerca d’espressione e di un suo personale universo musicale, tra momenti di arroganza alternati ad altri di depressione. Englande Is Mine è il ritratto di un giovane in contraddizione con se stesso, che riesce a emergere anche grazie a figure che lo accompagnano nel suo sviluppo creativo. Il film ci mostra infatti il suo rapporto d’amicizia con l’artista Linder Sterling, con un tono delicato e intimo e si chiude con l’incontro con Johnny Marr, che cambierà la sua vita e la storia della musica. Come? A questo link potete trovare la nostra classifica delle 5 migliori canzoni degli Smiths.
La morale di questo biopic: non avere mai aver paura di condividere la propria arte con il mondo ed essere se stessi; il che è straordinario, soprattutto se sei Morrissey.