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Milano Film Festival, giorno 3 – Il terzo gruppo di cortometraggi in concorso

Il concorso Internazionale di Cortometraggi del Milano Film Festival 2017 entra nel vivo con la proiezione degli short film del Gruppo C, prevista per sabato 30 settembre alle ore 18.30 presso BASE – Spazio A – Sala Grande. (Qui gli articoli del Gruppo A e del Gruppo B)

Ad aprire la serata sarà il dolce disincanto di Change (2016), scritto e diretto da Annika Pinske, regista tedesca con un passato speso fra teatro e studi filosofico-letterari. In concorso all’ultima edizione del FilmFest di Dresda, la pellicola indaga con delicatezza il conflittuale rapporto tra Carl, irascibile proprietario di uno strip club, e la figlia Elsa, divisa fra il dovere di diventare grande e il desiderio di rimanere bambina.

Il plauso ottenuto alla scorsa Quinzaine des Réalisateurs accompagna la proiezione di Copa-Loca (2017), surreale e malinconico ritratto postmoderno di una Grecia sconvolta dagli effetti della recente crisi economica. La prospettiva di Christos Massalas si allontana, tuttavia, dalla seriosa messa in scena dei compatrioti Lanthimos e Avranas, presentando tra danze, sesso e ironia lo stravagante microcosmo di un parco divertimenti abbandonato e l’intrigante figura della sua musa, Pauline.

Sempre dall’ultima edizione della Croisette arriva Grandpa Walrus (2017) di Lucrèce Andreae. Il tratto fumettistico dell’autrice di Trois Petit Points (2014) anima gli occhi azzurri di Lucas e rinnova il fortunato binomio fra animazione e cinema francese, proponendo una storia familiare dai contorni onirici e dai risvolti dolceamari. Consigliatissimo.

Con It’s Easier to Rise a Cattle (2017) di Amanda Nell Eu, inserito nella sezione Orizzonti della recente kermesse veneziana, i miti dell’entroterra malese sconfinano nelle riflessioni dell’autrice attorno alla figura della donna nel sud-est asiatico. Attraverso la curiosa amicizia tra due giovani ragazze segnate da una misteriosa metamorfosi, infatti, il corto rievoca la leggenda della Pontianak, spirito femmineo la cui sensualità è interamente giocata tra violenza primitiva e slanci di profondo affetto.

Two (2017) di Riccardo Giacconi chiude, infine, il Gruppo C di corti in concorso. Presentato alla 76esima Mostra di Venezia, l’ultimo lavoro del regista italiano ripercorre lo sviluppo architettonico e sociale del quartiere Milano 2, disvelandone l’inesorabile decadenza attraverso una narrazione malinconica e accattivante, che non disdegna neppure sapide riflessioni attorno al fallimento dell’ottimismo berlusconiano.

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