Artista poliedrico, violinista e regista sperimentale, Tony Conrad approda al Milano Film Festival in Tony Conrad: Completely In The Present, diretto da Tyler Hubby.
Nei sobborghi newyorkesi dei primi anni Sessanta che aprono il film, Conrad ha conosciuto la musica avanguardista di La Monte Young e del suo gruppo, i Theatre of Eternal Music, e con essi ha contribuito a dar vita a quella musica minimalista che si sarebbe diffusa in Europa qualche anno dopo. Annoiato dal mondo della musica, l’artista si ritaglia uno spazio per coltivare un nuovo interesse: il cinema. Qui lo ritroviamo in compagnia di John Cale e Lou Reed, futuri Velvet Underground, al lavoro sul suo primo film, The Flicker. Conrad vuole rompere gli schemi e la sua prima opera, composta quasi unicamente da frame bianchi e neri che simulano gli effetti stroboscopici della luce, ne è testimonianza. Da quel lontano 1966 al 2016, anno della sua scomparsa, l’artista ha lavorato affinché il suo pubblico comprendesse l’importanza del rifiuto delle regole e fosse spinto a coltivare la propria creatività.
A celebrare l’uomo che considerava qualsiasi parere negativo sulla sua arte come ragione di vanto pensa Tyler Hubby, che con il documentario si ripropone di presentare al grande pubblico quella forma artistica di cui è stato testimone negli ultimi vent’anni e ancora (troppo) poco apprezzata.