Si conclude martedì 3 ottobre la proiezione dei cortometraggi in concorso al Milano Film Festival. Il gruppo F aprirà la serata alle 19 presso lo spazio A di BASE Milano, seguito dal gruppo G alle 20:30.
“Free Hugs” lo si legge nelle piazze, per le strade, ma a Parigi, a Place de la République, un abbraccio è una forma di attivismo. Stretti uno all’altro due estranei dovranno raccontarsi e condividere le loro storie in Long Live Fran, il cortometraggio del regista francese Antoine Macquet.
Per Vanessa e Danny un topo in decomposizione in una latta di fagioli può essere un’enorme fortuna: con i conti in rosso e una pesante dipendenza da sostenere, la speranza di poter chiedere un risarcimento all’azienda produttrice si fa spazio nelle menti annebbiate dei due. Mouse, scritto e diretto da Celine Held e Logan George, mette in scena la comica disperazione dietro una pessima decisione: mangiare l’animale.
Con la semplicità di un set costruito a mano il regista taiwanese Eden Chan vuole divertirsi e il suo ultimo lavoro, Pa Pa Pa, ne è la prova. Una claymation per adulti in cui il solo elemento visivo vale più di mille parole.
Passato e presente si incontrano sull’autostrada che arriva dritta all’aeroporto internazionale di Beirut, ai confini della città. Il regista libanese Karam Ghossein insegue un tempo passato, con i fantasmi degli amici che sono morti e le ombre di chi invece non poteva considerarsi un alleato, e il ricordo si fonde con una contemporaneità a cui non sente di appartenere. Street Of Death è il primo lavoro da regista di Ghossein, che ha collaborato a una serie di opere esposte al MoMA e al Centre Pompidou a Parigi.
Un apocalittico musical prende vita in un centro commerciale disastrato ai bordi di una strada; gli attori, un improbabile coro di pesci, scimmie e coniglietti, cantano e danzano in preda a una crisi depressiva. Con il tipico malinconico sarcasmo scandinavo, Niki Lindroth von Bahr pensa a risollevare il morale a un pubblico costretto in un’estenuante routine quotidiana. The Burden è un promemoria: in fondo, qualcuno sta peggio di te.
Nel bel mezzo di un ingombrante divorzio, Olavi decide di trasferirsi nella casa al lago dove finalmente tutto sembra filare liscio. O quasi. Il tetto si è abbassato e Olavi non può più stare in piedi. Forse, in quel soffitto troppo basso, l’uomo ha trovato uno spazio per ricostruirsi. The Ceiling è la metafora visiva di un nuovo inizio; già in concorso al Festival di Cannes, è il terzo cortometraggio del regista finlandese Teppo Airaksinen.