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Trieste diventa la capitale europea del cinema fantastico

Trieste torna a essere la capitale del cinema fantastico: è in programma dal 3 all’8 novembre, la quindicesima edizione del festival internazionale della fantascienza, il “Trieste Science+Fiction”.

Il film di apertura sarà «Frankenstein» di Bernard Rose (regista del cult «Candyman»), un nuovo adattamento del romanzo di Mary Shelley ambientato nella Los Angeles di oggi e raccontato interamente dalla prospettiva del mostro, interpretato da Xavier Samuel. Come chiusura, invece, è stata selezionata l’ultima fatica di Terry Gilliam, «The Zero Theorem», con protagonista Christoph Waltz nei panni di un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale.


 

Tra le altre anteprime italiane presenti si può segnalare: «Jackrabbit», opera prima di Carleton Ranney, che segue le vicende di un’improbabile coppia di geni del computer, in un’epoca in cui macchinari obsoleti hanno sostituito le scintillanti tecnologie di oggi; il dramma post-apocalittico «The Survivalist» di Stephen Fingleton, in cui un sopravvissuto lotta per non morire di fame e deve decidere se fidarsi di una donna e la figlia; la fantascienza russa in stile hollywoodiano di «Calculator», film di Dmitriy Grachev, in cui dieci prigionieri condannati all’esilio sull’ostile pianeta XT-59 devono trovare la via per l’Isola della Felicità; «Turbo Kid», un post-apocalittico e appassionato omaggio agli anni ’80, selezionato al Sundance Film Festival; «[REC]4: Apocalypse» di Jaume Balagueró, capitolo finale della saga horror europea di maggior successo; «Dio esiste e vive a Bruxelles – The Brand New Testament» di Jaco Van Dormael, premiato al festival di Sitges con il Méliès d’argent e il riconoscimento per la migliore attrice alla giovanissima Pili Groyne.


 

Da segnalare, inoltre, anche tre horror che hanno già incantato le platee internazionali: il terrificante «It Follows» di David Robert Mitchell, l’angoscioso «Goodnight, Mommy» di Veronika Franz e Severin Fiala e il divertente mockumentary vampiresco «What We Do in the Shadows» di Jemaine Clement e Taika Waititi. Grande attenzione anche per «The Whispering Star» del giapponese Sion Sono, applauditissimo all’ultimo Festival di Roma.


 

Nella sezione Spazio Italia, dedicata alle produzioni fantastiche e fantascientifiche “made in Italy”, sono in programma film come «Ananke» di Claudio Romano, originale riflessione esistenziale e apocalittica, e «Strings – Senza tempo» di Alessio Vasarin e Sandro Tarter, storia di uno studente universitario di fisica, che viene in possesso di uno strano oggetto che consente uno spostamento dimensionale in un’altra Terra.

Oltre ai film, una menzione speciale va alla musica che sarà protagonista con uno show dei Goblin di Claudio Simonetti, in occasione del quarantesimo anniversario di «Profondo rosso» di Dario Argento.

Se il calendario già è ricchissimo, la kermesse guadagna ancor più prestigio perché, il 6 novembre, verrà consegnato il Méliès d’oro, una sorta di “Oscar europeo del cinema fantastico”: Trieste ha raccolto il testimone di Sitges e quest’anno assegnerà il prestigioso riconoscimento per il miglior film fantastico presentato nelle rassegne del vecchio continente.


 

Infine, una menzione anche per colui che presiederà la giuria del Premio Asteroide (pensato per i registi esordienti): sarà il celebre scrittore Joe R. Lansdale, autore americano che sarà anche protagonista di una Master Class.


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