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Venezia 74, George Clooney presenta Suburbicon: "La mia America arrabbiata e cupa"

George Clooney è sbarcato a Venezia 74 in compagnia dei protagonisti Matt Damon e Julianne Moore per presentare Suburbicon (qui la nostra recensione), suo nuovo film da regista: un rabbioso e crudo noir familiare e suburbano immerso in un’America ovattata ma regredita al grado massimo di violenza e crudeltà. L’America di Trump?

“Quando si parla di rendere di nuovo grande l’America – dichiara Clooney – lo si fa fin dagli anni ’50 di Eisenhower il cui modello era un uomo bianco e forte, ma si dimenticano, a mio avviso, tante problematiche precedenti, soprattutto le questioni razziali che puntualmente si ripresentano. La famiglia della stesura originale della sceneggiatura dei fratelli Coen aveva solo dei pazzi che si uccidono, non la famiglia afroamericano che arriva all’inizio. Non ho messo nel cassetto questo script aspettando Trump, in Suburbicon ci sono elementi che abbiamo sempre visto in America”.

Il Paese in questo momento non è mai stato più arrabbiato – aggiunge l’attore –  c’è come una nube, sull’America. Io però credo nei giovani, nelle istituzioni, nel lavoro della magistratura e dello Stato. Sono cresciuto negli anni ’60 e ’70 quando i diritti civili iniziavano ad avanzare a chiare lettere e la segregazione andava scomparendo. Si pensava che ci si sarebbe liberati da tutto questo, dopo il peccato originale della schiavitù, ma non è stato così purtroppo”.

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