Come ti ammazzo il bodyguard
The Hitman's Bodyguard
2017
Paese
Usa
Generi
Commedia, Azione
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Patrick Hughes
Attori
Ryan Reynolds
Samuel L. Jackson
Gary Oldman
Salma Hayek
Elodie Yung
Joaquim de Almeida
Richard E. Grant
Il miglior bodyguard del mondo, Michael Bryce (Ryan Reynolds), viene incaricato di proteggere un sicario pericolosissimo, Darius Kincaid (Samuel L. Jackson), che riesce sempre a salvare la pelle e sembra immortale. I due si ritroveranno a condividere 24 ore di follia e scopriranno che il loro passato è più vicino di quanto pensassero. Tra l’Inghilterra e l’Olanda, si divideranno tra folli corse in auto o in barca e un crudele dittatore bielorusso, Vladislav Dukhovich (Gary Oldman).
Scatenata commedia action che ricorre al più classico scontro tra caratteri, trasformando la strana coppia Reynolds-Jackson nel perno comico di un buddy movie al contrario, in cui i due protagonisti, che più diversi non si potrebbe, si ritrovano a condividere il medesimo destino ma dovranno ovviamente odiarsi e pungolarsi, anche in maniera salace e piccata, per tutto il film. La premessa è senz’altro godibile ma il lavoro di Patrick Hughes è purtroppo eccessivamente greve e addirittura grossolano, oltre che scritto e pensato con il pilota automatico. L’azione e l’adrenalina non mancano, tra thriller, romanticismo grandguignol a suon di proiettili e qualche passaggio sinceramente spassoso, ma l’insieme è troppo approssimativo e decisamente stiracchiato. Le scene d’azione sono girate in maniera diligente ma non danno alcun nerbo a tutta l’operazione, per tacere delle trame spionistiche che non contano nulla nell’economia del racconto e sono un debole pretesto. Si esagera anche con le gag scatologiche e le volgarità gratuite, ma Samuel L. Jackson, grazie alla sua verve canora e a qualche frammento di autoironia - l’autocitazione di Pulp Fiction (1994), per esempio - riesce almeno a strappare un po’ di sorrisi in una cornice da mero popcorn movie. Nient’altro che un’operazione commerciale di pura superficie, già vista e piuttosto bollita, con un’insopportabile Salma Hayek nei panni della terribile e violenta moglie detenuta di Kincaid, Sonia, e un Gary Oldman nel ruolo di un cattivo bielorusso da fumetto, una particina sconfortante e non degna del suo immane talento.
Scatenata commedia action che ricorre al più classico scontro tra caratteri, trasformando la strana coppia Reynolds-Jackson nel perno comico di un buddy movie al contrario, in cui i due protagonisti, che più diversi non si potrebbe, si ritrovano a condividere il medesimo destino ma dovranno ovviamente odiarsi e pungolarsi, anche in maniera salace e piccata, per tutto il film. La premessa è senz’altro godibile ma il lavoro di Patrick Hughes è purtroppo eccessivamente greve e addirittura grossolano, oltre che scritto e pensato con il pilota automatico. L’azione e l’adrenalina non mancano, tra thriller, romanticismo grandguignol a suon di proiettili e qualche passaggio sinceramente spassoso, ma l’insieme è troppo approssimativo e decisamente stiracchiato. Le scene d’azione sono girate in maniera diligente ma non danno alcun nerbo a tutta l’operazione, per tacere delle trame spionistiche che non contano nulla nell’economia del racconto e sono un debole pretesto. Si esagera anche con le gag scatologiche e le volgarità gratuite, ma Samuel L. Jackson, grazie alla sua verve canora e a qualche frammento di autoironia - l’autocitazione di Pulp Fiction (1994), per esempio - riesce almeno a strappare un po’ di sorrisi in una cornice da mero popcorn movie. Nient’altro che un’operazione commerciale di pura superficie, già vista e piuttosto bollita, con un’insopportabile Salma Hayek nei panni della terribile e violenta moglie detenuta di Kincaid, Sonia, e un Gary Oldman nel ruolo di un cattivo bielorusso da fumetto, una particina sconfortante e non degna del suo immane talento.
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