Aguirre, furore di Dio
Aguirre, der Zorn Gottes
1972
Paese
Rft
Generi
Storico, Drammatico, Avventura
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Werner Herzog
Attori
Klaus Kinski
Helena Rojo
Del Negro
Ruy Guerra
Peter Berling
Cecilia Rivera
Alejandro Repullés
Daniel Ades
Edward Roland
Alejandro Chavez


1560, foresta amazzonica. Una spedizione di conquistadores guidata da Pizarro (Alejandro Repullés) cerca di farsi largo nella giungla per raggiungere la fantomatica El Dorado. Quando Pizarro si ferma per mancanza di viveri, un gruppo di quaranta uomini guidato dal visionario Aguirre (Klaus Kinski) continuerà la folle missione, risalendo il Rio delle Amazzoni.

Girato tra il Perù e la foresta amazzonica in condizioni proibitive, il terzo lungometraggio di finzione di Werner Herzog è giustamente ritenuto il suo film più rappresentativo, una delle opere più importanti del “Nuovo cinema tedesco” e una delle pellicole più influenti, almeno visivamente, del cinema moderno. Sviluppando il germe della sua poetica già presente in Segni di vita, l'esordio del regista datato 1968, in Aguirre, furore di Dio è possibile vedere condensati ed espressi al massimo dell'ispirazione i temi cari a Herzog: in primis, lo scontro tra uomo e natura, con la seconda destinata a prevalere e a inghiottire la tecnologia e la cultura che il primo cerca di mettere in campo nella impari sfida; in seconda battuta, l'Aguirre di Klaus Kinski, entrato nella storia con il suo sguardo allucinato, è il più noto antieroe herzoghiano, che caparbiamente si batte contro il mondo, nonostante sia coscientemente destinato alla sconfitta. Folle, nervoso e carico della tensione che si respirava sul set durante le riprese (i litigi tra Herzog e Kinski sono diventati leggenda), colpisce per la forza delle immagini (che successivamente ispireranno Francis Ford Coppola e Terrence Malick), tra sublime romanticismo e squarci visionari, dove la natura, senza effetti speciali, si mostra in tutta la sua forza malvagia, indifferente ai sentimenti dell'uomo. Il finale, tragico e magnifico, è semplicemente indimenticabile. Successo di critica in tutto il mondo e prima collaborazione tra il regista e Klaus Kinski.


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