Dopo l'ultimo fallito tentativo criminale, Peppe (Vittorio Gassman) torna a fare il muratore, finché Virgilio (Riccardo Garrone) gli propone un nuovo colpo, stavolta a Milano. Persuaso della fattibilità dell'operazione, Peppe coinvolge i suoi vecchi amici, cui si aggiunge il meccanico Piede Amaro (Nino Manfredi).

Nanni Loy raccoglie il testimone da Mario Monicelli e si mette dietro la macchina da presa tentando coraggiosamente di dirigere il sequel de I soliti ignoti (1958). La sceneggiatura di questo nuovo capitolo è sempre a opera della premiata coppia Age & Scarpelli, ma stavolta a Suso Cecchi D'Amico e Monicelli si sostituisce lo stesso Loy. Rimesso assieme lo splendido e ben assortito cast originale, con il solo avvicendamento tra Totò e Nino Manfredi, la pellicola scorre leggera e divertente anche grazie alle interpretazioni esuberanti ma complessivamente ben dosate. Come nel lavoro precedente, il colpo viene studiato nei minimi particolari – con simpatiche trovate come il cambio della targa – ma la mancanza di originalità e il tentativo di replicare pedissequamente il primo capitolo sono limiti troppo evidenti. Anche lo sguardo ironico sull'Italietta del boom economico e sulla proverbiale “arte di arrangiarsi” non ha più la freschezza dell'originale: un tentativo apprezzabile ma inevitabilmente destinato a perdere il confronto.