Bianca
1984
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Nanni Moretti
Attori
Nanni Moretti
Laura Morante
Roberto Vezzosi
Remo Remotti
Enrica Maria Modugno
Vincenzo Salemme
Claudio Bigagli
Daniele Luchetti
Luigi Moretti
Angelo Barbagallo
Michele Apicella (Nanni Moretti) è un professore di matematica pieno di tic e di manie, con la fissa dell'igiene e delle scarpe. Gli piace osservare gli altri per ricostruire compulsivamente il loro quotidiano. Spia i vicini, Massimiliano e Aurora (Vincenzo Salemme e Enrica Maria Modugno), e inizia una relazione con una collega, Bianca, insegnante di francese (Laura Morante). Epilogo tragico.
Il film della maturità di Moretti devia per una volta dall'abituale pista del grottesco e dell'autoritratto in forma nevrotico-satirica, per inoltrarsi completamente nella dimensione, più complessa e sfaccettata, del dramma psicologico. L'aspetto più folgorante di Bianca sta proprio nel fatto che il "morettismo" (vale a dire tutto il corredo di trovate e soluzioni spesso surreali care all'autore) non viene messo da parte ma, semmai, è sublimato: il quadretto di Dino Zoff nell'aula della scuola, il nome dell'istituto stesso, intitolato a Marilyn Monroe, ma anche l'uso tipico di certa musica italiana (Il cielo in una stanza, Insieme a te non ci sto più, Dieci ragazze, Scalo a Grado), insieme a una moltitudine di altri elementi, contribuiscono a delineare l'atmosfera irreale e insieme straziante di una vicenda che sa essere pietosa senza degenerare nel pietismo. Con un controllo incredibile, verrebbe da dire quasi clinico, di personaggi, situazioni e rapporti umani, così sulfureo ma allo stesso tempo delicato da spingerlo alle soglie del capolavoro. Una delle prove del Moretti attore più dense di ombre e sfumature, che stavolta incarna un personaggio "vero" da recitare, che va oltre la parodia di se stesso. Bianca porta la riflessione morettiana sul moralismo a livelli altissimi, attraverso una struttura narrativa impeccabile, e con profonde stoccate ai ciechi meccanismi sociali che stritolano le umane debolezze. Moretti che mangia Nutella da un contenitore enorme, rimane tra le immagini più iconiche del cinema italiano.
Il film della maturità di Moretti devia per una volta dall'abituale pista del grottesco e dell'autoritratto in forma nevrotico-satirica, per inoltrarsi completamente nella dimensione, più complessa e sfaccettata, del dramma psicologico. L'aspetto più folgorante di Bianca sta proprio nel fatto che il "morettismo" (vale a dire tutto il corredo di trovate e soluzioni spesso surreali care all'autore) non viene messo da parte ma, semmai, è sublimato: il quadretto di Dino Zoff nell'aula della scuola, il nome dell'istituto stesso, intitolato a Marilyn Monroe, ma anche l'uso tipico di certa musica italiana (Il cielo in una stanza, Insieme a te non ci sto più, Dieci ragazze, Scalo a Grado), insieme a una moltitudine di altri elementi, contribuiscono a delineare l'atmosfera irreale e insieme straziante di una vicenda che sa essere pietosa senza degenerare nel pietismo. Con un controllo incredibile, verrebbe da dire quasi clinico, di personaggi, situazioni e rapporti umani, così sulfureo ma allo stesso tempo delicato da spingerlo alle soglie del capolavoro. Una delle prove del Moretti attore più dense di ombre e sfumature, che stavolta incarna un personaggio "vero" da recitare, che va oltre la parodia di se stesso. Bianca porta la riflessione morettiana sul moralismo a livelli altissimi, attraverso una struttura narrativa impeccabile, e con profonde stoccate ai ciechi meccanismi sociali che stritolano le umane debolezze. Moretti che mangia Nutella da un contenitore enorme, rimane tra le immagini più iconiche del cinema italiano.
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