Big Fish & Begonia
Da Yu Hai Tang
2016
Paese
Cina
Generi
Animazione, Fantasy
Durata
105 min.
Formato
Colore
Registi
Liang Xuan
Zhang Chun
Chun ha le sembianze di una ragazza qualunque, ma appartiene a un mondo parallelo a quello umano, dove il mare e il cielo sono la stessa cosa e dove ogni elemento è amministrato da rigide regole cosmiche. Quando i giovani di questa particolare comunità raggiungono la soglia dei sedici anni, trasformati in delfini rossi, salgono in superficie per conoscere meglio il mondo umano così da poterlo amministrare nel modo giusto. Hanno però una regola da rispettare: non entrare in contatto con gli esseri umani. Per Chun è arrivato il momento di intraprendere questo viaggio… Opera prima dei due registi Liang Xuan e Zhang Chun, Big Fish & Begonia è una delle massime dimostrazioni di come il cinema cinese stia cercando di competere col resto del mondo anche nel campo dell’animazione, un genere che il paese asiatico non ha quasi mai sperimentato in passato. La trama può far pensare a La sirenetta (1989), ma lo sguardo è rivolto soprattutto alle produzioni animate del vicino Giappone, sia per la costante tematica della metamorfosi, sia per la complessità dei ragionamenti mistici, sulla reincarnazione, sulla vita e sulla morte. Non manca certamente l’ambizione a questo lungometraggio che riesce a toccare corde indubbiamente profonde e a regalare un inizio e una conclusione di altissimo livello: in mezzo c’è qualche passaggio troppo macchinoso e confuso, ma le suggestioni sono talmente tante che, nonostante la troppa carne al fuoco, i due registi portano a casa il risultato, grazie a una serie di sequenze che lasciano a bocca aperta (si veda in particolare il modo in cui il mare e il cielo vanno a toccarsi fino a integrarsi l’uno con l’altro) per la grande forza visiva delle immagini e per il fascino dei personaggi proposti. Nonostante i tanti riferimenti ad altre produzioni, si respira comunque un’aria originale in questa pellicola coraggiosa e sinuosa, capace di affascinare e di emozionare. La trama integra diverse ispirazioni che provengono dalla letteratura cinese classica.
Maximal Interjector
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