Chinatown
Chinatown
1974
Paese
Usa
Genere
Noir
Durata
130 min.
Formato
Colore
Regista
Roman Polanski
Attori
Jack Nicholson
Faye Dunaway
John Huston
Perry Lopez
John Hillerman
Darrell Zwerling
Diane Ladd
Roy Jenson
Roman Polanski


Los Angeles, 1937. J.J Gittes (Jack Nicholson) è un investigatore privato che viene assoldato per fare luce sulla presunta infedeltà coniugale di Hollis Mulwray (Darrell Zwerling), direttore-capo del dipartimento per l'acqua e l'energia elettrica della città. Scoprirà involontariamente un grande complotto che ruota intorno alla distribuzione delle risorse idriche della zona e in cui sembra coinvolta anche Evelyn (Faye Dunaway), la moglie di Mulwray.

Pietra miliare di un genere allora in declino e perfetta testimonianza del clima di disillusione dei plumbei anni Settanta, Chinatown, nato come progetto su commissione, è il film che (insieme a Il lungo addio di Robert Altman, del 1973) riportò il noir alla ribalta sulla scena hollywoodiana. Il regista polacco Roman Polanski attinge alle atmosfere fumose delle detective stories anni Quaranta, aggiungendovi una serie di simbolismi (il tema dell'acqua, allo stesso tempo portatrice di vita e di morte) e di richiami interni (Faye Dunaway che sbatte la testa sul clacson, in un'evidente anticipazione del celebre finale) che fanno di Chinatown non solo un fedele omaggio al passato, ma anche (e soprattutto) una geniale opera di rivisitazione moderna di un cinema al tempo dato per deceduto. A suggellare la sontuosa operazione, uno script che fa collidere in modo sublime grandi complotti politico-economici con l'irrazionalità dei comportamenti privati e l'interpretazione della coppia di protagonisti, entrata di diritto nella storia del cinema. Impeccabile anche la scelta di inserire nel cast John Huston, regista che aveva dato il via al genere noir con Il mistero del falco (1941) e che qui interpreta magnificamente il potente Noah Cross. Undici nomination all'Oscar, di cui una sola conquistata per la miglior sceneggiatura originale di Robert Towne. Musiche di Jerry Goldsmith. Jack Nicholson ne diresse un deludente sequel (Il grande inganno) nel 1990.


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