The Coast Guard
Hae-anseon
2002
Paese
Corea del Sud
Genere
Drammatico
Durata
94 min.
Formato
Colore
Regista
Kim Ki-duk
Attori
Jang Dong-gun
Jin Jeong
Park Ji-a
Kim Jeong-hak
Yoo Hae-jin
Kim Ku-taek
Kim Kang-woo
Park Yoon-jae
Kim Tae-woo
Kim Young-jae
Al confine fra Corea del Nord e Corea del Sud, il soldato Kang Sang-byeong (Jang Dong-gun) vigila e desidera sparare a una spia del Nord. Intravedendo alcune sagome in una zona proibita, uccide per errore un ragazzo (Jin Jeong) che si era semplicemente appartato per fare l'amore con la sua compagna (Park Ji-a). È un trauma dal quale nessuno dei due si riavrà più: lei continuerà a vagare per la costa alla disperata ricerca del suo amante deceduto; lui andrà incontro a un tragico esaurimento nervoso. Per gli estimatori delle classificazioni, The Coast Guard sancisce senza ombra di dubbio la fine della prima parte della carriera registica di Kim Ki-duk: all'ottavo lungometraggio in soli sei anni l'artista coreano esplicita come mai aveva fatto prima l'origine del male che affligge il suo cinema e i suoi personaggi. Il “sonno della ragione” va individuato nella frattura insita in una nazione che a causa della guerra ha smarrito la propria identità non solo civile, ma anche umana. Sembra quasi un cammino di sfogo e redenzione per il medesimo Kim, che sente la necessità di non nascondersi più dietro l'eccesso di metafore e simbolismi. I “mostri” prendono la forma “patologica” di corpi fantasmatici ossessionati dalla violenza e dalla follia, strumenti destinati a espiare i peccati del mondo per permettere al cineasta dietro la macchina da presa di chiudere un ciclo e iniziarne un altro. Durissimo e potente, a suo modo imprescindibile per capire il cinema coreano del nuovo millennio. Premio FIPRESCI al 37° Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary (2002), “per la rappresentazione forte e innovativa dell'illusione di potere che distrugge l'umanità su entrambi i lati della recinzione”. Park Ji-a (conosciuta in Corea anche con il nome Zia) è una delle attrici feticcio di Kim Ki-duk: dal 2002 al 2008 comparirà in ben 5 suoi lavori.
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