Cronaca di un amore
1950
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Sentimentale, Giallo
Durata
98 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Michelangelo Antonioni
Attori
Lucia Bosé
Massimo Girotti
Ferdinando Sarmi
Un ricco industriale milanese incarica un investigatore privato di indagare sul passato della moglie Paola (Lucia Bosé). Dalla giovinezza della ragazza affiorano i contorni di una tragedia e di una relazione affettiva. Lo sviluppo dell'indagine determina così una crisi sempre più profonda nella coppia. Primo lungometraggio diretto da Antonioni, dopo una lunga frequentazione della critica cinematografica e alcune esperienze nel documentario. In questo fortunato esordio, come accadrà in diversi suoi film successivi, lo spunto di partenza si colloca dentro le dinamiche di un genere ben codificato, in questo caso il giallo. Su queste basi, opportunamente manipolate, Antonioni costruisce il prototipo di quello che diventerà il tratto essenziale di tutto il suo cinema: una capillare analisi della sensibilità umana, mutata profondamente nell'Italia uscita dal secondo conflitto mondiale e protesa verso lo sviluppo industriale. Tratto distintivo della messa in scena, e chiaro segnale della direzione in cui si sarebbe in futuro mosso il regista di Ferrara, è una prima fondamentale attenzione al rapporto tra paesaggio e individui. Gli incontri tra Paola e il suo amante avvengono sempre in luoghi insoliti, disabitati, alieni, aridi come è arida la vita interiore del contesto borghese in cui Paola si trova inserita dopo il matrimonio. L'efficace costruzione dell'aura di mistero legata alle indagini, la sottile caratterizzazione della protagonista e le buone interpretazione della Bosé e di Massimo Girotti compensano qualche perdonabile eccesso di schematismo nella costruzione della trama. In ogni caso, un'opera prima di grande importanza.
Maximal Interjector
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