Ancora oggi, per realizzare una scultura in bronzo, in una famosa fonderia milanese vengono impiegate le stesse tecniche con cui vennero prodotti i bronzi di Riace: questo documentario illustra il procedimento, seguendo la lavorazione di una scultura dell'artista Velasco Vitali. Esordio dietro la macchina da presa per il documentarista Francesco Clerici, che realizza un lavoro solido e affascinante, insolito nel panorama italiano, ma non solo. Per condurre lo spettatore lungo un viaggio senza tempo nei meandri di un'arte antichissima tramandata di generazione in generazione, il regista adotta uno stile sobrio, elegante, dilatato nei tempi da un montaggio quieto e contemplativo. Il gesto delle mani citato nel titolo è spesso messo in primo piano, in un'opera che tende ad esaltare un'artigianalità perduta ma che ancora sopravvive nei luoghi più ameni di una grande metropoli come Milano. Seppur penalizzato da qualche calo di ritmo, il film ha notevole forza estetica e spessore drammaturgico: quasi impossibile, per chi non lo sapesse, capire che si tratta di un'opera prima. Il film ha vinto il premio FIPRESCI alla Berlinale del 2015.