Dio è donna e si chiama Petrunya
Gospod postoi, imeto i' e Petrunija
2019
Chili
Paesi
Macedonia, Belgio, Francia, Croazia, Slovenia
Genere
Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Teona Strugar Mitevska
Attori
Zorica Nusheva
Labina Mitevska
Stefan Vujisic
Suad Begovski
Simeon Moni Damevski
Petrunija (Zorica Nusheva) ha 32 anni, non ha lavoro e vive ancora in casa con i suoi genitori. Un giorno, tornando da un colloquio non andato a buon fine, si ferma ad osservare una particolare cerimonia religiosa, che si conclude con il lancio in acqua di una croce che i ragazzi dovranno recuperare. Solo i maschi possono partecipare, ma Petrunija si getta nel fiume e la recupera per prima, dando vita a un vero e proprio scandalo mediatico…

È un film senza peli sulla lingua, incisivo e fortemente militante quello firmato dalla regista macedone Teona Strugar Mitevska. Una pellicola che è un viaggio in un paese dove la discriminazione nei confronti delle donne è all’ordine del giorno, ed è proprio questo il tema principale di cui si parla: la cerimonia religiosa è infatti un pretesto per descrivere l’arretratezza di tradizioni immutabili, che non stanno al passo coi tempi e finiscono soltanto per avere un atteggiamento di chiusura verso una possibile novità. La regista e sceneggiatrice, però, si concentra anche sul mostrare come una ragazza laureata e colta, ma senza esperienze pratiche alle spalle, non venga di fatto considerata in alcun modo dal mondo del lavoro. Non ci sono particolari guizzi o spunti da mandare a memoria, ma Dio è donna e si chiama Petrunya è comunque un’operazione riuscita, essenziale nella forma e molto esplicita nei contenuti. Senza furberie stilistiche o retorica di alcun tipo, il film propone inoltre una discreta satira del mondo dei media e ha dalla sua anche un cast credibile, con una protagonista intensa al punto giusto. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2019.
Maximal Interjector
Browser non supportato.