Pronti a impegnarsi seriamente dopo una lunga relazione, Gianni (Ugo Tognazzi) e Maretta (Emmanuelle Riva) vedono il loro rapporto sgretolarsi a causa del matrimonio. Lei tenta di stabilizzare la situazione con un figlio, lui sogna fughe extraconiugali: riuscirà la coppia a non scoppiare? Una commedia al vetriolo contro l'istituzione matrimoniale, diretta da Luciano Salce (anche sceneggiatore con Franco Castellano e Giuseppe Moccia, alias Castellano & Pipolo). La quotidianità alienante, i sottili inganni insiti nei legami tra uomo e donna, le piccinerie dell'italiano medio: il regista si scaglia contro un'intera società (metaforizzata dai due protagonisti), denunciandone le attitudini ipocrite e furbette. Inizio folgorante (script a orologeria, dialoghi ficcanti), ma con il passare dei minuti il film sembra ripiegarsi su se stesso, scegliendo le soluzioni più facili (una comicità che vira alla farsa) e stemperando gli inserti polemici tramite cadute nella caricatura e nell'eccesso grottesco (forzato l'omaggio barocco a Federico Fellini). Ottime potenzialità di base, risultato altalenante: un'operazione riuscita a metà. Il cast, in ogni caso, è in gran forma: da antologia Ugo Tognazzi, che duetta con una sorprendente Emmanuelle Riva. Barbara Steele è Leila, Umberto D'Orsi è Ottavio. Musiche di Luiz Bonfá, fotografia di Erico Menczer.