Robinù
2016
Paese
Italia
Genere
Documentario
Durata
91 min.
Formato
Colore
Regista
Michele Santoro
Documentario sui quartieri napoletani più degradati, ad altissimo tasso di criminalità minorile, dove è normale incontrare baby-boss con il kalashnikov e dove vige una legge incontestabile e feroce. Esordio alla regia per il conduttore e autore televisivo Michele Santoro, che qui è anche co-sceneggiatore, e che scende nei bassifondi napoletani per dare voce a realtà spaventose come quelle già rappresentate nel Gomorra (2008) di Matteo Garrone. Il terrificante fenomeno della “paranza” dei bambini, la criminalità come unica prospettiva per il futuro, il protettorato di boss come Emanuele, il carcere, la droga, la camorra, i sogni di riscatto con fama e soldi facili. L’argomento è spinoso e le interviste certamente intense, tra la disperazione di ragazzi che a stento parlano italiano e che non hanno mai conosciuto alternative, perché anche i loro fratelli e i loro padri sono stati condannati al degrado esistenziale. Non sempre la regia di Santoro è efficace, anzi, ma nel complesso mantiene un ritmo piuttosto serrato e coinvolge, più per merito della materia forte che della forma, ancora poco cinematografica, azzoppata da qualche deriva nel televisivo e qualche afflato retorico di troppo. Da vedere per ricordarsi che anche questa è l’Italia.
Maximal Interjector
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