Tanna
Tanna
2015
Paese
Australia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
100 min.
Formato
Colore
Registi
Martin Butler
Bentley Dean
Attori
Kapan Cook
Mungau Dain
Charlie Kahla
Lingai Kowia
Dadwa Mungau
In una società tribale del Pacifico meridionale una ragazza, Wava (Marie Wawa), si innamora di Dain (Mungau Dain), nipote del capo tribù. A seguito di alcune complicazioni nel conflitto tra gruppi rivali, Wana viene promessa a un altro uomo: ciò causerà in lei e nell'amato dolore e desiderio di fuga. Il primo film di tutti i tempi parlato in lingua bislama prende uno dei massimi capisaldi della letteratura occidentale (Romeo e Giulietta di William Shakespeare) e lo trasferisce in un’isola dell'arcipelago Vanuatu nel Pacifico, dove le traiettorie dell’amore finiscono col fare breccia nel rigido tradizionalismo di una comunità primitiva, le cui leggi sembrano preesistere al mondo stesso e al suo ordinamento sociale. In un microcosmo comunitario letteralmente dominato dalla figura di Tukosmerail, vulcano attivo e alto oltre mille metri, i registi Bentley Dean e Martin Butler (documentaristi alle prese per la prima volta con la finzione) hanno forgiato la propria storia mescolandola agli usi e costumi locali e producendo un ibrido di realtà e fiction di abbagliante purezza pittorica, ma deficitario su entrambi i moduli della narrazione cinematografica: la componente della ricostruzione antropologica e documentaria e quella del mélo si fondono infatti senza produrre esiti rivelanti né nell’uno né nell’altro ambito, smarrendo i reciproci elementi di interesse. L’osmosi è sulla carta interessante, così come il tentativo, da parte dei due autori, di bilanciare incursioni mirate alla ricerca etnografica e paesaggistica con squarci di coinvolgente emotività, ma le scorciatoie sensazionalistiche li inducono a smarrire quasi sempre un opportuno metodo di lavoro e di ricerca. Presentato in concorso alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2015, dove ha trionfato come miglior film: un viaggio incredibile per un film così piccolo, culminato con la candidatura per l’Australia agli Oscar e con la sorprendente inclusione nella cinquina del miglior film straniero ai danni di avversari ben più meritevoli e blasonati.
Maximal Interjector
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