Tommaso
2019
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Abel Ferrara
Attori
Willem Dafoe
Cristina Chiriac
Anna Ferrara
Tommaso (Willem Dafoe) è un regista americano che vive a Roma, nei dintorni di Piazza Vittorio, insieme alla moglie originaria dell’Est Europa e alla figlioletta nata dalla loro unione. Sì arrabatta tra sedute di auto-analisi, in cui ripercorre il proprio tragico vissuto donandolo ad altre persone, momenti grotteschi e bilanci esistenziali. Il regista newyorkese Abel Ferrara si cimenta con un’improbabile e sgangherata autofiction in cui affida il suo altro ego al proprio amico intimo e attore feticcio Willem Dafoe, che oltretutto è diventato, negli ultimi anni, suo vicino di casa a Roma. Il suo Tommaso prende il caffè al bar sulle note di Nino D’Angelo, va in cerca di radicchio trevigiano fuori stagione per i negozi ortofrutticoli della Capitale, è alle prese con un rapporto tormentato e ormai logoro con la propria compagna e cerca nell’autoconfessione e nell’evasione onirica, che investe i corpi nudi di tante fanciulle pronte ad affollare i suoi sogni erotici, un ultimo e non indifferente slancio di vitalità. Le ingenuità abbondano, com’è facile immaginare alla luce di un soggetto del genere, e i momenti stucchevoli non sono pochi, ma è ammirevole l’onestà di Ferrara nel guardarsi allo specchio facendo i conti con i lati peggiori di se stesso: dalle mille dipendenze (crack, cocaina, eroina, alcol, lasciate alle spalle in un percorso complicato e doloroso) all’estro notturno e maledetto che da sempre accompagna il suo cinema, anche negli esiti più infelici e rovinosi. Irresistibile, al netto di tutto, il brio funereo e l’autoironia libertaria e scomposta di quest’istantanea privata, in cui, tra le molte sequenze gustose, ne spiccano due in particolare: la scena in cui Tommaso scende sotto casa per placare le urla di un barbone pakistano ubriaco che tiene sveglia la sua bimba, per poi intavolare con lui un momento sorprendentemente tenero malinconico, in cui la mente torna irrimediabilmente alla New York di cui Ferrara è stato disperato e ossessivo cantore. Ma anche l’epilogo puramente ferrariano e perfino scorsesiano-schraderiano con protagonista una crocifissione in Piazza dei Cinquecento, snodo centrale della stazione Termini e del traffico di Roma, città nella quale Ferrara si lascia sprofondare con aria arruffata e sperduta ma anche con tanta, errabonda e indomabile energia. Il celebre brano Tu vuò fà l'americano di Renato Carosone fa capolino, regalando un’ultima spassosa perla, sui titoli di coda. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2019.
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