I Was At Home, But...
Ich war zuhause, aber...
2019
Paesi
Germania, Serbia
Genere
Drammatico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Angela Schanelec
Attori
Franz Rogowski
Alan Williams
Devid Striesow
Lilith Stangenberg
Dane Komljen
Dopo essere sparito per una settimana, Phillip (Jakob Lassalle), un tredicenne di Berlino, torna a casa senza dire una parola. Da questa esperienza, sua mamma Astrid (Maren Eggert) inizierà a cambiare la prospettiva della propria vita, sentendosi fragile e impotente di fronte alla crescita del ragazzo. Tale mutamento avrà delle ripercussioni anche sul campo artistico, nel quale la donna lavora come promotrice culturale. Angela Schanelec firma un'opera molto concettuale e lontana dai canoni più accomodanti del cinema d'autore. Grazie allo spunto narrativo di un ritorno a casa completamente inaspettato, la regista provoca lo sguardo del pubblico per restituire sullo schermo un mosaico di personaggi e sensazioni mirato a porre l'attenzione su molteplici sequenze apparentemente lontane tra loro, ma che dovrebbero essere unite dal pensiero critico di chi guarda. Bastano pochi minuti, infatti, per capire come I Was at Home, But… sia un labirintico gioco di specchi finalizzato a disorientare e demolire le certezze tanto dei personaggi in scena quanto del pubblico in sala. Animali selvaggi, famiglie disgregate, ragazzi ribelli, teorie teatrali, venditori di biciclette: sono tutte maschere di un carosello più astratto e impalpabile del dovuto per riuscire a fare breccia. La regista tedesca mette decisamente troppa carne al fuoco e trascura gravemente l'importanza di una linea guida da suggerire al pubblico. Il risultato è un calderone di situazioni veramente disturbante e per nulla avvolgente. Ogni momento lascia il tempo che trova e la confusione regna sovrana, tanto in scena quanto negli occhi dello spettatore. Misteriosamente premiato per la miglior regia al Festival di Berlino 2019.
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