Nella Londra d'inizio secolo, l'anziano e alcolizzato clown Calvero (Charlie Chaplin) salva la vita alla bella e fragile Terry (Claire Bloom), ballerina sfortunata e aspirante suicida. Tra i due nasce un legame puro che li riporterà insieme sulle scene. Tratto dal suo inedito romanzo Footlights, Luci della ribalta è il più struggente tra i film di Chaplin, un omaggio crepuscolare al mondo perduto del varietà londinese, culla dello straordinario talento del regista-attore. Il film è allo stesso tempo un'elegia funebre per le comiche mute, il cui ricordo sta ormai sbiadendo insieme alla popolarità dei suoi protagonisti. In una delle sequenze più memorabili, l'ormai ex Charlot chiama l'amico-rivale Buster Keaton a costruire un esilarante duetto comico, unicum nella storia del cinema, scolpendo così una meravigliosa pietra tombale che conclude definitivamente un'epoca. Nelle strade di Londra percorse da Calvero e Terry si sente l'eco nostalgico dei passi di Chaplin ragazzino, cresciuto sui palchi del music hall e innamorato suo malgrado di quel mondo variopinto ma decadente, dominato dall'alcolismo e dalla povertà (che devastarono la sua stessa famiglia). Il teatro, quella droga che avvelena l'animo e il corpo di Calvero, è allo stesso tempo l'unica pulsione vitale, l'unico riscatto possibile per il vecchio clown, il cui ossigeno è costituito dalle risate del pubblico. Ed è sul palco che il sentimento platonico e innaturale tra l'anziano e la giovane può finalmente trovare espressione: Terry balla e Calvero la guarda, l'una protagonista, l'altro spettatore impotente, ai margini di uno spettacolo di cui non può più essere parte. Lo schermo-sudario che avvolge il protagonista diventa così metafora agghiacciante e commovente di un cinema che fagocita se stesso, seppellendo le proprie epoche e i propri protagonisti e riscrivendosi ex novo, sprezzante del passato. Il figlio del regista, Sydney Chaplin, interpreta, non a caso, il giovane con cui, su pressione di Calvero, si fidanzerà Terry. Luci della ribalta è l'ultimo film che Chaplin girerà in America: vittima del maccartismo, si trasferirà in Europa proprio nel 1952. Nel 1973 la pellicola vinse un Oscar "retroattivo" per la migliore colonna sonora.