Tina (Sophie Aubry) fa la magazziniera in un supermercato. Alla morte della madre (Nelly Borgeaud) decide di conoscere finalmente il padre (Bernard Verley). Scoprirà anche dell'esistenza di una sorellastra (Judith Godrèche). Uno dei film più frammentari e irrisolti di Assayas, focalizzato su un'umanità precaria e che vorrebbe rispecchiare questa condizione anche sotto il profilo meramente stilistico, attraverso il ricorso a salti narrativi e a brandelli di racconto. L'obiettivo, pretenzioso, non è però centrato: rimane soltanto l'ambizione di un affresco a singhiozzi, poco lucido nei fatti, vessato da un andamento narrativo che si vorrebbe episodico ma che risulta invece sfilacciato. Anche il disegno dei personaggi tradisce una certa meccanicità, e non c'è spazio per un approfondimento psicologico che non sia grossolano. Molto pochi i guizzi, ancor meno i reali motivi di interesse per questo film.