The Tiger
Daeho
2015
Paese
Corea del Sud
Generi
Azione, Avventura
Durata
139 min.
Formato
Colore
Regista
Park Hoon-jung
Attori
Choi Min-sik
Jeong Man-sik
Kim Hong-Fa
Kim Sang-ho
Lee Eun-woo
Ra Mi-ran
1935. Mentre la Corea del Sud è sotto l’occupazione giapponese, l’anziano cacciatore Chun Man-duk (Choi Min-sik) vive insieme al figlio in mezzo alle montagne dopo essersi ritirato dall’attività. La presenza di una gigantesca e sanguinaria tigre, con cui sembra avere molto a che fare, potrebbe però convincerlo a rimbracciare il fucile di caccia. Scelto come film d’apertura del Far East Film Festival di Udine 2016, The Tiger è un film d’azione che mette al centro due conflitti: quello tra i coreani e gli invasori giapponesi e quello tra un uomo (non) come tanti e la natura ostile, simboleggiata da un’enorme tigre. Seppur sia evidente una riflessione storico-politica (i giapponesi anelano le pelli degli animali per metterle all’interno delle stanze del potere), Park Hoon-jung è più interessato al secondo scontro, giocato sul desiderio di vendetta, la perdita degli affetti e su quel senso dell’onore che nel rapporto tra il cacciatore e la tigre è più evidente rispetto a quello che alberga tra gli invasi e gli invasori. Il regista dà buon ritmo alla sua pellicola, giostra efficacemente le sequenze d’azione e ha dalla sua degli ottimi effetti speciali, che si notano soprattutto nelle movenze della tigre (l’animale è anche un’evidente allegoria di una Corea che non vuole piegarsi agli invasori). Se l’apparato visivo funziona, diversi limiti si segnalano in un copione che sa un po’ di già visto e in una parte centrale ridondante, che sembra soltanto voler ritardare il prevedibile scontro finale. Troppi i 139 minuti di durata e l’enfasi data ad alcune sequenze: la colonna sonora è suggestiva, ma Park si affida troppo a essa e alla sua carica epica per trasmettere l’emozione. Guizzi interessanti e momenti di stanca si alternano così in un film che funziona a metà, spesso coinvolgente ma incapace di trattare a dovere i tanti spunti (politici, in primis) insiti nel soggetto di partenza.
Maximal Interjector
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