Sergej Michajlovič

Ejzenstejn

23 gennaio 1898, Riga — 11 febbraio 1948, Mosca
Regista, sceneggiatore, montatore, scrittore, produttore e scenografo sovietico. Ritenuto uno dei cineasti più influenti della storia del cinema, si segnala per il suo stile rivoluzionario che innova e radicalizza l’uso del montaggio, portandolo a delle estreme conseguenze formali e non smettendo mai di innovarlo sul piano teorico (celebri le sue definizioni normative di montaggio delle attrazioni, montaggio intellettuale e montaggio verticale). Appassionato del Giappone e del suo teatro, conosce una fama direttamente proporzionale a quella dei suoi film. Il suo La corazzata Potëmkin (Bronenosec Potëmkin, 1925), sublime utilizzo di immagini dalla portata tragica, ottiene un successo enorme e Ejzenštejn viene scelto per dirigere Ottobre (Oktjabr’, 1928), commissionatogli dal governo russo per celebrare l’anniversario della rivoluzione d’ottobre e massimo esempio di montaggio intellettuale della sua carriera. Il regista rifiuta in seguito le sirene hollywoodiane e s’imbarca in un viaggio in Messico, dove cerca di realizzare un documentario dal titolo Que viva Mexico! (1931), ma prima che riesca a finirlo Stalin lo richiama di forza in Unione Sovietica. Ejzenštejn affida il materiale girato al romanziere Upton Sinclair, finanziatore del film, per spedirglielo, ma il girato non giunge mai a destinazione. Dalle riprese messicane verranno realizzate ben quattro versioni, più o meno fedeli alle intenzioni del regista: la più celebre è Lampi sul Messico (Thunder over Mexico, 1933). Nel 1938 l’autore conferma la sua maestria nella messa in scena e nell’assemblaggio delle immagini con Aleksandr Nevskij, al quale seguono Ivan il terribile (Ivan Groznyy, 1945) e La congiura dei boiardi (Ivan Groznyy. Skaz vtoroy: Boyarskiy zagovor, 1958), seconda parte del film precedente che però non convince il gruppo di potere stalinista e non ottiene l’approvazione del governo, già da tempo sospettoso verso Ejzenštejn. Il girato della terza parte viene quasi interamente sequestrato e distrutto. Il regista muore all’età di cinquantacinque anni colpito da un attacco cardiaco.
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Film di Sergej Michajlovič Ejzenstejn

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