Sylvester

Stallone

6 luglio 1946, New York (USA)
Premi Principali
Golden Globe al miglior attore non protagonista 2016
Attore, sceneggiatore, regista e produttore statunitense. Nato nel quartiere di Hell’s Kitchen, a New York, e figlio di un parrucchiere emigrato negli Stati Uniti dalla Sicilia e di una ballerina, vive un’infanzia segnata dal rachitismo e da una paralisi parziale del viso. A cinque anni si trasferisce vicino a Filadelfia e negli anni della formazione si fa notare nella squadra di football e sui palcoscenici scolastici. S’iscrive in seguito all’Università di Miami per studiare arte drammatica, colleziona i mestieri più disparati e si cimenta con alcune apparizioni cinematografiche, tra cui un paio di film porno e un cameo ne Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas, 1971) di Woody Allen. Nel 1976 la sua carriera e la sua vita cambiano per sempre: in soli tre giorni scrive la storia di un pugile sconosciuto che cerca di sbarcare il lunario e si ritrova a lottare per il titolo mondiale, ispirato da un incontro tra Mohammed Ali e il meno noto Chuck Wepner, che gli resiste per quindici round: Rocky, da lui stesso interpretato, è un successo epocale (il grido “Adriana!” entra nell’immaginario collettivo) e nel 1976 ottiene tre Oscar, tra cui miglior film, regia (John G. Avildsen) e miglior montaggio, più altre sei nomination tra cui quelle per Stallone come miglior attore non protagonista e miglior sceneggiatore. Debutta in seguito alla regia con Taverna Paradiso (Paradise Alley, 1978) e scrive gli altri episodi della saga di Rocky (1979, 1982, 1985, 1990, 2006), dirigendoli tutti eccezion fatta per Rocky V, dove viene richiamato Avildsen. L’altra sua celebre creazione è l’eroe americano reduce dalla guerra del Vietnam Rambo, protagonista di quattro film del 1982, 1985, 1988 e 2008. Per l’ultimo capitolo della saga, John Rambo Stallone si ritaglia anche il ruolo di regista. Icona indiscussa del cinema d’azione, recita anche in Fuga per la vittoria (Victory, 1981), Cobra (1986) e Over the Top (1987), tra i suoi film più iconici all’interno del cinema muscolare anni Ottanta, mentre non convince in chiave di commedia in Oscar – Un fidanzato per due figlie (Oscar, 1991) diretto da John Landis. Noto anche col soprannome affettuoso di Sly (il nome completo è Sylvester Gardenzio Stallone), nel 2010 dirige I mercenari – The Expendables (The Expendables), film corale con un parterre di star dell’action in cui interpreta il capo dei mercenari internazionali Barney Ross. Nel 2015 riprende il ruolo di Rocky Balboa per il film Creed – Nato per combattere (Creed), sequel della saga pugilistica, per il quale vince il Golden Globe come miglior attore non protagonista e viene nominato agli Oscar 2016 nella stessa categoria (39 anni dopo le candidature per il primo Rocky), mancando la statuetta a favore di Mark Rylance, vincitore per Il ponte delle spie (Bridge of Spies, 2016) di Spielberg. Nel 2017 ha una parte in Guardiani della Galassia vol. 2 (Guardians of the Galaxy 2) di James Gunn e nel 2018 interpreta ancora Balboa in Creed II, accanto a Michael B. Jordan nei panni di Adonis Creed, figlio di Apollo, e a Dolph Lundgren, che riprende quelli del pugile russo Ivan Drago.
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