Celebrity
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Dove vederlo
Rai 5 - 22/12 ore 22:50
Durata
113
Formato
Regista
Lee (Kenneth Branagh), giornalista e scrittore in crisi con alle spalle due romanzi puerili e pretenziosi, si destreggia nella scintillante vita mondana di New York nel tentativo di affermarsi come sceneggiatore e di mettere ordine nella propria complicata vita sentimentale.
Woody Allen rifiuta il formato panoramico e confeziona una raffinata satira sull'effimera brama di celebrità ambientata in un jet set newyorkese che sembra il calco aggiornato della babele polifonica raccontata nella “dolce vita” felliniana, con Kenneth Branagh alla guida della sua Aston Martin DB6 epigono moderno di Marcello Mastroianni. La radiografia della vacuità del mondo dello spettacolo spazia tra defilè fashion, vernissage, club privé esclusivi e anteprime cinematografiche d'essai, costituendo la colonna portante di un affresco composito che demistifica lo star system contemporaneo («Si capisce tantissimo su una società vedendo chi sceglie di idolatrare»). L'ombra di una patinata tendenza all'autocompiacimento non intacca la sotterranea tensione nervosa con cui Allen spara a zero su cattolicesimo imperante, confusione dei sentimenti, depressione, etica della superficialità e culto dell'immagine, bacchettando «quegli stronzi che girano tutti i film in bianco e nero» e la critica imperante da quattro soldi («Quello è un famoso critico: una volta odiava tutti i film, poi ha sposato una giovane tettona e adesso i film gli piacciono tutti»). Interpreti impeccabili, tra cui spiccano Kenneth Branagh, Judy Davis e Leonardo DiCaprio, che dimostra autoironia nel calarsi in un ruolo borderline esplicitamente autobiografico. Regia inventiva di alto livello e funzionale fotografia del maestro Sven Nykvist. Spassoso cameo di Donald Trump.
Woody Allen rifiuta il formato panoramico e confeziona una raffinata satira sull'effimera brama di celebrità ambientata in un jet set newyorkese che sembra il calco aggiornato della babele polifonica raccontata nella “dolce vita” felliniana, con Kenneth Branagh alla guida della sua Aston Martin DB6 epigono moderno di Marcello Mastroianni. La radiografia della vacuità del mondo dello spettacolo spazia tra defilè fashion, vernissage, club privé esclusivi e anteprime cinematografiche d'essai, costituendo la colonna portante di un affresco composito che demistifica lo star system contemporaneo («Si capisce tantissimo su una società vedendo chi sceglie di idolatrare»). L'ombra di una patinata tendenza all'autocompiacimento non intacca la sotterranea tensione nervosa con cui Allen spara a zero su cattolicesimo imperante, confusione dei sentimenti, depressione, etica della superficialità e culto dell'immagine, bacchettando «quegli stronzi che girano tutti i film in bianco e nero» e la critica imperante da quattro soldi («Quello è un famoso critico: una volta odiava tutti i film, poi ha sposato una giovane tettona e adesso i film gli piacciono tutti»). Interpreti impeccabili, tra cui spiccano Kenneth Branagh, Judy Davis e Leonardo DiCaprio, che dimostra autoironia nel calarsi in un ruolo borderline esplicitamente autobiografico. Regia inventiva di alto livello e funzionale fotografia del maestro Sven Nykvist. Spassoso cameo di Donald Trump.