Sei solo, agente Vincent
L.A. Takedown
Durata
97
Formato
Regista
L'agente Vincent Hanna (Scott Plank) è sulle tracce del criminale Patrick McLaren (Alex McArthur), esperto e infallibile rapinatore di banche. McLaren sogna un ultimo grande colpo prima di potersi ritirare a vita privata, ma deve fare i conti con il tradimento di uno dei suoi uomini (Xander Berkeley) e con la feroce determinazione di Hanna, disposto a tutto pur di catturare il ladro, anche mettere a repentaglio il suo matrimonio con Lilian (Ely Pouget).
Il film televisivo che ha ispirato Heat – La sfida (1995), diretto dallo stesso Michael Mann. La trama è pressoché identica (l'unica e significativa variazione è nel finale) ma il confronto tra i due film è decisamente impari: meno personaggi, meno sottotrame, narrazione più schematica e messa in scena assai convenzionale, benchè qualche sprazzo di estro registico sia di tanto in tanto avvertibile. Il lirismo malinconico del regista è qui declinato in modo più acerbo e frettoloso: le complesse psicologie dei due protagonisti, la loro dedizione totale al lavoro e le loro difficoltà a relazionarsi con gli altri vengono presentate in modo semplicistico, mentre maggiore spazio è riservato alla componente action. Un medio prodotto televisivo senza infamia e senza lode, importante in quanto mostra l'abilità e l'intelligenza di Michael Mann nel cogliere le potenzialità intrinseche e mal sfruttate di un progetto, rielaborandole in qualcosa di totalmente diverso e maggiormente ambizioso e articolato, come succederà anche con la serie di culto Miami Vice, alla base dell'omonimo film del 2006.
Il film televisivo che ha ispirato Heat – La sfida (1995), diretto dallo stesso Michael Mann. La trama è pressoché identica (l'unica e significativa variazione è nel finale) ma il confronto tra i due film è decisamente impari: meno personaggi, meno sottotrame, narrazione più schematica e messa in scena assai convenzionale, benchè qualche sprazzo di estro registico sia di tanto in tanto avvertibile. Il lirismo malinconico del regista è qui declinato in modo più acerbo e frettoloso: le complesse psicologie dei due protagonisti, la loro dedizione totale al lavoro e le loro difficoltà a relazionarsi con gli altri vengono presentate in modo semplicistico, mentre maggiore spazio è riservato alla componente action. Un medio prodotto televisivo senza infamia e senza lode, importante in quanto mostra l'abilità e l'intelligenza di Michael Mann nel cogliere le potenzialità intrinseche e mal sfruttate di un progetto, rielaborandole in qualcosa di totalmente diverso e maggiormente ambizioso e articolato, come succederà anche con la serie di culto Miami Vice, alla base dell'omonimo film del 2006.