L'orfano Marcellino (Pablito Calvo) trova un ladro (Totò) che lo aiuta spacciandosi per suo zio. Tutto va per il meglio finché arriva Alvaro (Fanfulla) un vero parente del piccolo protagonista, che lo porta via costringendolo a chiedere l'elemosina.

Dal racconto Il prezzo della gloria di Massimo Franciosa, il film unisce elementi patetici e comici con risultati assai modesti. La regia è indecisa tra il racconto sentimentale e quello brillante (come al solito affidato di peso tutto sul suo attore principale). Ne deriva il sospetto che l'intera operazione sia semplicemente una questione commerciale, ossia l'idea di unire in un solo titolo, due campioni d'incassi dell'epoca. Pablito Calvo era ormai un "consolidato" attore di storie strappalacrime dopo il grande successo di Marcellino, pane e vino (1958). Totò, invece, era sofferente di un certo calo al botteghino e l'accostamento al novello bambino d'oro del cinema italiano, segna l'evidente bisogno di una leva per ritornare in vetta. Ma i due attori/personaggi finiscono per depotenziarsi a vicenda e il film ne risente, non riuscendo a essere credibile né come dramma dell'infanzia né come comica di Totò.
Lascia un tuo commento

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica