Una squadra di calcio rimane intrappolata con il proprio allenatore nelle grotte di Tham Luang, in Thailandia.

È questo l’incipit di un film che racconta un’incredibile storia vera: in una grotta in Thailandia, nel giugno del 2018, dodici ragazzini e il loro allenatore di venticinque anni sono rimasti bloccati all’interno di uno spazio quasi impossibile da raggiungere, anche a causa delle forti piogge che intanto si sono abbattute sulla zona. Da lì in avanti è iniziata una delle operazioni di salvataggio più impressionanti di sempre, che ha coinvolto migliaia di persone provenienti da varie parti del mondo. Questo spunto di enorme solidarietà sembra quello da cui è partito Ron Howard per dare vita a questo lungometraggio, profondamente umano seppur a tratti vittima di alcuni passaggi retorici di troppo. Nonostante questi e alcuni momenti eccessivamente ridondanti, però, il film regge bene alla distanza grazie all’efficace climax tensivo che si respira soprattutto nella parte centrale, quando si entra nel vivo dell’operazione di salvataggio con annesso ricorso a una tattica in apparenza tanto folle quanto geniale: l’anestesia. Howard gira con maturità e si affida a un copione solido e alle buone prove del cast per realizzare un film non memorabile ma riuscito. Tredici vite coinvolge e, a tratti, emoziona: tanto basta per un prodotto come questo, arrivato in Italia direttamente su Amazon Prime Video senza passare dalle sale.