18 regali
2020
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Francesco Amato
Attori
Vittoria Puccini
Edoardo Leo
Benedetta Porcaroli
Sara Lazzaro
Come ogni anno Alessio (Edoardo Leo) consegna alla figlia Anna (Benedetta Porcaroli) un regalo lasciatole dalla mamma Elisa (Vittoria Puccini). Nel giorno del diciottesimo compleanno di Anna, alla ragazza rimane da scartare solo l’ultimo regalo, ma un senso di vuoto incolmabile la spinge a scappare dalla festa organizzata dal padre. Si ritrova a vagare di notte in mezzo alla strada e una macchina, non vedendola, la investe. Al suo risveglio Anna si ritrova faccia a faccia con la madre che non ha mai conosciuto.
Ispirata alla vera storia di Elisa Girotto, raccontata dal marito Alessio Vincenzotto, che ha anche collaborato alla sceneggiatura, 18 regali propone uno spunto soprannaturale per raccontare di una madre e di una figlia separate tragicamente all’alba del loro rapporto. Tale forzatura, ad alto tasso di lacrimosa e stucchevole retorica, non riesce purtroppo a sottrarsi del tutto dal pantano di sentimentalismo a buon mercato e commozione indotta che un’operazione di questo tipo poteva facilmente portare con sé, appiattendosi malamente su un’ampia dose di cliché relativi a tanto cinema familiare e del dolore già ampiamente visto e spremuto. Un difetto imputabile senz’altro a una sceneggiatura, firmata dal regista Francesco Amato insieme a Massimo Gaudioso e Davide Lantieri, incapace di inanellare soluzioni differenti rispetto a un prevedibile tracciato all’insegna del patetismo più spinto: del tutto assente è infatti lo stupore al cospetto di una situazione paradossale e da far tremare i polsi per chiunque possa solo pensare di ritrovarsi al suo interno, mentre i dettagli più sottili relativi a oggetti e situazioni, per quanto accennati con una maggior grazia di taglio e qua e là quasi psicoanalitico, non riescono a incidere come dovrebbero e risultato delle fragili stampelle per una narrazione incerta, vanamente plumbea e non di rado incespicante. Benedetta Porcaroli veste i panni di Anna non uscendo dalla comfort zone di adolescenti tormentate che ha già interpretato in passato con buona credibilità, e lo stesso fa Vittoria Puccini con la sua madre frigida e dall’emotività raggelata, azzerando ulteriormente il quantitativo di sorprese e interesse.
Ispirata alla vera storia di Elisa Girotto, raccontata dal marito Alessio Vincenzotto, che ha anche collaborato alla sceneggiatura, 18 regali propone uno spunto soprannaturale per raccontare di una madre e di una figlia separate tragicamente all’alba del loro rapporto. Tale forzatura, ad alto tasso di lacrimosa e stucchevole retorica, non riesce purtroppo a sottrarsi del tutto dal pantano di sentimentalismo a buon mercato e commozione indotta che un’operazione di questo tipo poteva facilmente portare con sé, appiattendosi malamente su un’ampia dose di cliché relativi a tanto cinema familiare e del dolore già ampiamente visto e spremuto. Un difetto imputabile senz’altro a una sceneggiatura, firmata dal regista Francesco Amato insieme a Massimo Gaudioso e Davide Lantieri, incapace di inanellare soluzioni differenti rispetto a un prevedibile tracciato all’insegna del patetismo più spinto: del tutto assente è infatti lo stupore al cospetto di una situazione paradossale e da far tremare i polsi per chiunque possa solo pensare di ritrovarsi al suo interno, mentre i dettagli più sottili relativi a oggetti e situazioni, per quanto accennati con una maggior grazia di taglio e qua e là quasi psicoanalitico, non riescono a incidere come dovrebbero e risultato delle fragili stampelle per una narrazione incerta, vanamente plumbea e non di rado incespicante. Benedetta Porcaroli veste i panni di Anna non uscendo dalla comfort zone di adolescenti tormentate che ha già interpretato in passato con buona credibilità, e lo stesso fa Vittoria Puccini con la sua madre frigida e dall’emotività raggelata, azzerando ulteriormente il quantitativo di sorprese e interesse.
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