Sette minuti dopo la mezzanotte
A Monster Calls
2016
Paesi
Gran Bretagna, Spagna, Usa
Generi
Fantasy, Drammatico
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
Juan Antonio Bayona
Attori
Lewis MacDougall
Sigourney Weaver
Felicity Jones
Toby Kebbell
Jennifer Lim
Geraldine Chaplin
Il dodicenne Conor (Lewis MacDougall), vittima di bullismo a scuola e costretto a vivere con una nonna anaffettiva (Sigourney Weaver) che non gli presta le dovute attenzioni, trova sollievo dai mali del mondo reale attraverso il contatto con una creatura mostruosa che si manifesta, ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte…
Il regista spagnolo Juan Antonio Bayona mette in scena un fantasy su un giovanissimo protagonista costretto ad alienarsi da ciò che lo circonda e a trovare, nella tessitura narrativa e nei racconti di un gigantesco freak, un conforto ma anche un esclusivo e privilegiato orizzonte creativo entro il quale crescere e far germogliare la propria identità. Dopo il discutibile The Impossible (2012), catastrofica e poco ispirata parentesi hollywoodiana vessata da una retorica del dolore davvero fuori controllo, Bayona ritorna alla vena più personale dell’ormai lontano The Orphanage (2007) e assembla un romanzo di formazione dai tratti gotici, prevedibile e canonico ma dotato di singolare purezza e da un apparato spettacolare all’altezza della situazione. A partire dall’omonimo romanzo di Patrick Ness del 2011, Bayona recupera le cupe suggestioni matriarcali del suo esordio trasferendole in una fiaba nera sulla crescita e lo stare al mondo, che fatica a trovare un proprio baricentro all'interno del discorso sulle ferite dell'infanzia. Il tutto senza esasperazioni e con uno sguardo – non a caso – maturo e tridimensionale, anche se il rischio di convocare un immaginario sbiadito e solo di riporto è sempre dietro l’angolo. La voce del mostro è di Liam Neeson. Film d’apertura del Future Film Festival di Bologna 2017.
Il regista spagnolo Juan Antonio Bayona mette in scena un fantasy su un giovanissimo protagonista costretto ad alienarsi da ciò che lo circonda e a trovare, nella tessitura narrativa e nei racconti di un gigantesco freak, un conforto ma anche un esclusivo e privilegiato orizzonte creativo entro il quale crescere e far germogliare la propria identità. Dopo il discutibile The Impossible (2012), catastrofica e poco ispirata parentesi hollywoodiana vessata da una retorica del dolore davvero fuori controllo, Bayona ritorna alla vena più personale dell’ormai lontano The Orphanage (2007) e assembla un romanzo di formazione dai tratti gotici, prevedibile e canonico ma dotato di singolare purezza e da un apparato spettacolare all’altezza della situazione. A partire dall’omonimo romanzo di Patrick Ness del 2011, Bayona recupera le cupe suggestioni matriarcali del suo esordio trasferendole in una fiaba nera sulla crescita e lo stare al mondo, che fatica a trovare un proprio baricentro all'interno del discorso sulle ferite dell'infanzia. Il tutto senza esasperazioni e con uno sguardo – non a caso – maturo e tridimensionale, anche se il rischio di convocare un immaginario sbiadito e solo di riporto è sempre dietro l’angolo. La voce del mostro è di Liam Neeson. Film d’apertura del Future Film Festival di Bologna 2017.
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