A Tor Bella Monaca non piove mai
2019
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
89 min.
Formato
Colore
Regista
Marco Bocci
Attori
Libero De Rienzo
Antonia Liskova
Andrea Sartoretti
Lorenza Guerrieri
Giorgio Colangeli
Massimiliano Rossi
Giordano De Plano
Fulvia Lorenzetti
Lorenzo Lazzarini
Carlo D'Ursi
Gabriel Montesi
Mauro (Libero De Rienzo), trentacinquenne alla ricerca di un lavoro che non sfoci nell'illegalità, desidera costruirsi un futuro con la donna che ama, Samantha (Antonia Liskova). Sono obiettivi "facili" da perseguire, ma non nella periferia di una grande città, dove un uomo corretto e meticoloso come Mauro rappresenta un'eccezione.
A partire dal suo romanzo omonimo, l’attore Marco Bocci firma un’opera prima tutto sommato volenterosa, ma schematica, che si adagia pigramente sui luoghi comuni della periferia già più volte raccontati al cinema e decisamente usurati. La sceneggiatura, che restituisce uno spaccato di vita all’interno del noto e problematico quartiere periferico romano di Tor Bella Monaca, non riesce purtroppo ad assicurare un arco evolutivo sufficientemente adeguato e strutturato alle sorti dei personaggi, preferendo un andamento ora sopra le righe ora eccessivamente monco e strozzato. L’impianto generale è così troppo abbozzato per convincere e discostarsi dal sentore di trovarsi al cospetto di una sorta di più scialba variante, diluita e senza nerbo, di una puntata di un qualsivoglia serial televisivo su criminalità e affini. Buona prova del protagonista Libero De Rienzo nei panni del fratello di un poco di buono con velleità delinquenziali mal riposte e “voglia di svoltare” alla maniera del cinema di Claudio Caligari (la sua storia d’amore col personaggio di Antonia Liskova, spigolosa ma non di rado toccante, è il segmento più apprezzabile del lungometraggio), meno ispirato il resto del cast. Il pater familias sofferto e lacerato dalla frustrazione ha il volto di Giorgio Colangeli, mentre lo stesso Bocci si ritaglia un brevissimo cameo. A dir poco discutibile, in più di una sequenza, l’utilizzo di musiche con ricadute decisamente invadenti.
A partire dal suo romanzo omonimo, l’attore Marco Bocci firma un’opera prima tutto sommato volenterosa, ma schematica, che si adagia pigramente sui luoghi comuni della periferia già più volte raccontati al cinema e decisamente usurati. La sceneggiatura, che restituisce uno spaccato di vita all’interno del noto e problematico quartiere periferico romano di Tor Bella Monaca, non riesce purtroppo ad assicurare un arco evolutivo sufficientemente adeguato e strutturato alle sorti dei personaggi, preferendo un andamento ora sopra le righe ora eccessivamente monco e strozzato. L’impianto generale è così troppo abbozzato per convincere e discostarsi dal sentore di trovarsi al cospetto di una sorta di più scialba variante, diluita e senza nerbo, di una puntata di un qualsivoglia serial televisivo su criminalità e affini. Buona prova del protagonista Libero De Rienzo nei panni del fratello di un poco di buono con velleità delinquenziali mal riposte e “voglia di svoltare” alla maniera del cinema di Claudio Caligari (la sua storia d’amore col personaggio di Antonia Liskova, spigolosa ma non di rado toccante, è il segmento più apprezzabile del lungometraggio), meno ispirato il resto del cast. Il pater familias sofferto e lacerato dalla frustrazione ha il volto di Giorgio Colangeli, mentre lo stesso Bocci si ritaglia un brevissimo cameo. A dir poco discutibile, in più di una sequenza, l’utilizzo di musiche con ricadute decisamente invadenti.
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