Un abito da sposa macchiato di sangue
La novia ensagrentada
1972
Paese
Spagna
Genere
Horror
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
Vicente Aranda
Attori
Simón Andreu
Maribel Martín
Alexandra Bastedo
Dean Selmier
María Rosa Rodríguez
Montserrat Julió
Susan (Maribel Martín), da poco sposata con un uomo più grande (Simón Andreu), inizia ad essere visitata in sogno da Mircala Karstein (Alexandra Bastedo), donna che uccide, un secolo prima, il marito durante la prima notte di nozze.
Dal celebre romanzo Carmilla di Le Fanu, il film tratta i temi del vampirismo, del doppio e dell'amore tra due donne in maniera interessante seppur poco innovativa. Funzionano discretamente le derive più orririfiche (la visione dell’omicidio a quattro mani ai danni del marito), mentre le scene che hanno per protagonista l’eros peccano di una certa ingenuità, risultando perlopiù innocue anche quando si vorrebbero disturbanti. L’odio crescente della giovanissima moglie verso il coniuge riesce a creare sparse sensazioni di tensione, ma il ritmo è troppo altalenante perché l’effetto sia interamente riuscito. Anche la confezione è diseguale: se funziona la fotografia, non convince pienamente la colonna musicale, e la regia si accontenta di pochi guizzi che colpiscono quando presenti, ma che vengono seminati con troppa incostanza. Curiosa, per quanto anticlimatica, l’inquadratura finale che riporta alla cronaca e, avvallata da varie uscite misogine lungo il corso di tutto il film, mette in dubbio che quello che vediamo sia realtà, o un’ennesima visione omicida che veda protagonista non Susan, bensì il marito. Spunto interessante che poteva forse essere meglio sviluppato. Il titolo internazionale del film (The Blood Spattered Bride) verrà ripreso da Quentin Tarantino per il secondo capitolo di Kill Bill: vol. 1.
Dal celebre romanzo Carmilla di Le Fanu, il film tratta i temi del vampirismo, del doppio e dell'amore tra due donne in maniera interessante seppur poco innovativa. Funzionano discretamente le derive più orririfiche (la visione dell’omicidio a quattro mani ai danni del marito), mentre le scene che hanno per protagonista l’eros peccano di una certa ingenuità, risultando perlopiù innocue anche quando si vorrebbero disturbanti. L’odio crescente della giovanissima moglie verso il coniuge riesce a creare sparse sensazioni di tensione, ma il ritmo è troppo altalenante perché l’effetto sia interamente riuscito. Anche la confezione è diseguale: se funziona la fotografia, non convince pienamente la colonna musicale, e la regia si accontenta di pochi guizzi che colpiscono quando presenti, ma che vengono seminati con troppa incostanza. Curiosa, per quanto anticlimatica, l’inquadratura finale che riporta alla cronaca e, avvallata da varie uscite misogine lungo il corso di tutto il film, mette in dubbio che quello che vediamo sia realtà, o un’ennesima visione omicida che veda protagonista non Susan, bensì il marito. Spunto interessante che poteva forse essere meglio sviluppato. Il titolo internazionale del film (The Blood Spattered Bride) verrà ripreso da Quentin Tarantino per il secondo capitolo di Kill Bill: vol. 1.
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