Will (Hugh Grant) vive di rendita per i diritti di una canzone scritta dal padre molti anni prima. È un uomo indolente e annoiato, il cui scopo principale della giornata è viziarsi e conquistare donne, ma non impegnarsi. L'incontro con Marcus (Nicholas Hoult), un dodicenne disagiato figlio di una madre depressa (Toni Collette), lo porterà a decidere di prendere in mano la sua vita, aiutando il ragazzino a trovare un modo per integrarsi nella società.

Tratto dall'omonimo bestseller di Nick Hornby, un film di grande successo popolare che riesce a mescolare in modo equilibrato l'agrodolce con l'amara realtà e la leggerezza della commedia. La trama, nonostante scivoli su un finale troppo accomodante, si sviluppa in modo organico, grazie anche alla sceneggiatura (firmata dai due registi e da Peter Hedges) brillante, acuta e, a tratti, sprezzante. Una pellicola frivola tutta incentrata su uno Hugh Grant ancora sulla cresta dell'onda, impegnato in un ruolo che gli calza a pennello. Il giovanissimo Nicholas Hoult gli tiene bene testa, riuscendo a rendere il suo personaggio sgradevole e simpatico allo stesso tempo. Nel complesso si tratta di una commedia piacevole, capace di regalare qualche risata con un eco di amarezza, che però troppo spesso rivela una marcata furbizia di fondo nell'inseguire i gusti del grande pubblico.