Vittorio (Franco Citti) detto “Accattone” è il protettore di una prostituta che lo mantiene: quest'ultima, sottratta a un “collega” finito in carcere, verrà arrestata lasciando Accattone ancor più povero di quello che era. In seguito l'uomo incontra una nuova ragazza, Stella, che proverà a mettere sulla strada.
L'esordio (modernissimo) di Pier Paolo Pasolini dietro la macchina da presa è un tentativo (riuscito) di raccontare sul grande schermo quei “ragazzi di vita” che davano il titolo a uno dei suoi romanzi più famosi. Calcolatamente tragico nell'andamento narrativo ed emotivamente coinvolgente per lo stile utilizzato, Accattone è il duro ritratto di una certa parte di sottoproletariato romano costretta a vivere alla giornata e con pochi mezzi a disposizione. La grande innovazione sta nell'utilizzo della musica classica (La Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach) che restituisce dignità e valore ai personaggi derelitti e senza speranza che mette in scena: anche per questo è una delle tappe fondamentali per sancire la definitiva fine dello stile neorealista e della sua deriva più leggera proposta negli anni '50.