The Act of Killing
The Act of Killing
2012
Paesi
Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna
Generi
Documentario, Storico
Durata
159 min.
Formato
Colore
Regista
Joshua Oppenheimer
Nel 1965, l'esercito rovescia il regolare governo dell'Indonesia con un colpo di stato, e qualsiasi oppositore del regime si ritrova accusato di essere comunista e nemico della collettività, per poi essere trucidato barbaramente: venne realizzato un vero e proprio genocidio.
Uno dei documentari più scioccanti e folgoranti del nuovo millennio, un pugno nello stomaco che colpisce dritto alle viscere dello spettatore, lasciandolo boccheggiare dinanzi al peso, enorme, di una disumanità compiaciuta e bestiale. Peccatori consapevoli dei loro peccati inespiati, massacratori ancora a piede libero e che oggi, invecchiati, non hanno la benché minima intenzioni di rinnegare il sangue con cui si sono macchiati. Il regista texano Joshua Oppenheimer ha svelato al mondo il cuore nero, e la storia sepolta, di un paese intero, scrutando senza mezzi termini il volto luciferino degli artefici di un orrore assoluto, rendendo il cinema, in questo modo, un dispositivo capace di rivelare impietosamente non solo la crudeltà, ma anche il modo in cui essa digrigna il suo sorriso compiaciuto e si mostra a chi la guarda, perfino in forma accattivante e affabulatoria: nel film sono gli artefici stessi di quegli atti turpi a narrare, ripercorrere, e perfino inscenare ciò che accadde. Il potere della settima arte si carica così di un'ambiguità sofferta, perché se da un lato essa rivela e sottrae all'oblio ciò che tocca, dall'altro non può che fare da stampella anche alle raffigurazioni peggiori e più abiette. I criminali che furono, appassionati dei vecchi film americani sui gangster, non si autocensurano, e si servono anche di effetti artigianali per dare vita, direttamente sulla scena, a una narrazione attraverso la quale vediamo, tocchiamo con mano e ci illudiamo, probabilmente, di conoscere e capire, sulla scorta delle stringate didascalie iniziali. Dovrebbe essere (solo) cinema, dato che non mancano nemmeno altri generi puntualmente parafrasati dagli assassini come il musical e il western, ma invece, drammaticamente, è la realtà, incomprensibile e sconvolgente oltre ogni limite. Prodotto da Werner Herzog ed Errol Morris, distribuito in Italia da I Wonder Pictures in collaborazione con il Biografilm Festival in due differenti versioni: quella da 115 minuti con il titolo L'atto di uccidere, e quella integrale da 159 minuti con il titolo The Act of Killing – Director's cut.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare