Laos, 1969. Lo spericolato pilota di elicotteri Billy Covington (Robert Downey Jr.) accetta di lavorare per la nota compagnia civile Air America, che organizza illegali traffici di droga e armi nel Sud Est asiatico. Operando al fianco dell'esperto Gene Ryack (Mel Gibson), Billy entrerà in contatto con una realtà rischiosa, alla quale tenterà di sottrarsi.

Pellicola scanzonata e fracassona, in perfetto stile anni Ottanta, che tenta d'ironizzare sulle contraddizioni dell'interventismo statunitense durante la guerra in Vietnam, ma si riduce a una leggera commedia dalla flebile impronta satirica, che non graffia secondo le intenzioni. Adattamento del libro Air America, reportage del giornalista Christopher Robbins su traffici illegali gestiti con il beneplacito della CIA, l'omonimo film di Roger Spottiswoode si limita a lambire il problema, sfiorandolo dall'alto, senza scendere in picchiata su un tema scomodo sia per l'opinione pubblica che per gli alti quartieri governativi. Buone scene d'azione aerea e una funzionale alchimia tra i due protagonisti garantiscono il minimo sindacale dal punto di vista dell'intrattenimento, ma non possono coprire lacune impossibili da ignorare. Sceneggiatura di John Eskow e Richard Rush, colonna sonora di Charles Gross.