Will (James Franco) è un giovane scienziato alla ricerca di una cura per l'alzheimer. Sperimentato su alcune scimmie, il farmaco sembra che non funzioni. In realtà, lo scimpanzé Cesare (Andy Serkis) inizia a sviluppare un'intelligenza fuori dal comune e crescerà proprio al fianco di Will.

Sostenuto da un alto budget e da prodigiosi effetti speciali (nominati agli Oscar) adattati sul corpo di Andy Serkis, L'alba del pianeta delle scimmie è un interessante reboot della serie di fantascienza tratta dal romanzo Il pianeta delle scimmie di Pierre Boulle che diede il titolo al primo capitolo del 1968, divenuto un grande classico della sci-fi del periodo. Le scene sorprendenti non mancano (in primis la sequenza sul Golden Gate Bridge) e la parabola di Cesare risulta efficace, però un maggiore dinamismo e un pizzico di retorica in meno non avrebbero guastato. I temi proposti inevitabilmente ricalcano quelli delle (tante) pellicole precedenti della saga (che comprende sequel e remake): così, il rapporto uomo/scimmia scivola nella solita, ambigua, formula che tende a rendere sempre più labile il confine tra animale e individuo. Seguito da Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014) di Matt Reeves.