Alba tragica
Le jour se lève
1939
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
93 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Marcel Carné
Attori
Jean Gabin
Arletty
Jules Berry
Jacqueline Laurent
Bernard Blier
François (Jean Gabin), un semplice operaio, commette un omicidio e si barrica in casa. Mentre si rende conto che la sua vita è ormai giunta al termine, ripensa agli eventi che l'hanno portato a compiere quel gesto estremo. Apice del realismo poetico francese degli anni Trenta, Alba tragica è una delle opere più toccanti e struggenti della storia del cinema, impeccabile dal punto di vista formale e dotata di una struttura narrativa a dir poco innovativa per l'epoca. Da una storia di Jacques Viot, Jacques Prévert ha tratto una sceneggiatura che gioca tutto sul senso dell'attesa: il protagonista, chiuso nel suo appartamento per sfuggire alla polizia, aspetta pensieroso il suo ineluttabile destino. Sfruttando al meglio i vari flashback, il regista Marcel Carné approfondisce la psicologia del personaggio e i motivi che l'hanno condotto all'omicidio, aumenta a dismisura la tensione drammaturgica e riesce a creare una forte empatia con il suo tragico (anti)eroe, interpretato senza sbavature da Jean Gabin. Allo stesso modo colpisce e sorprende la cupa atmosfera che attraversa il quartiere operaio (magnificamente ricostruito in un teatro di posa dallo scenografo Alexandre Trauner) in cui il film è ambientato: grazie ai tagli delle inquadrature, e alla potenza visiva dell'elegante bianco e nero di Curt Courant, Carné anticipa (come aveva già fatto nel precedente Il porto delle nebbie, del 1938) molti stilemi fotografici del noir americano degli anni Quaranta. Una pellicola magistrale in tutto e per tutto, dove la musica di Maurice Jaubert – che commenta la sequenza iniziale e finale con un semplice ritmo di tamburo – è soltanto il fiore all'occhiello di un capolavoro da cui, ancora oggi, c'è molto da imparare. Uscito appena tre mesi prima dell'invasione tedesca della Polonia, venne ritirato molto presto dalla circolazione poiché considerato troppo demoralizzante. La scena in cui Arletty compare nuda sotto la doccia venne tagliata, ma poi recuperata per il mercato home video (è presente nell'ottima versione Blu-ray francese distribuita per il 75° anniversario del film). A Hollywood venne rifatto da Anatole Litvak ne La disperata notte del 1947, con un finale completamente diverso.
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