L'albero degli zoccoli
1978
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
186 min.
Formato
Colore
Regista
Ermanno Olmi
Attori
Luigi Onaghi
Francesca Moriggi
Omar Brignoli
Antonio Ferrari
Teresa Brescianini
Giuseppe Bringoli
Carlo Rota

La vita contadina in una cascina lombarda dell'inizio del Novecento, vista attraverso le vicissitudini delle quattro famiglie che dividono il caseggiato: il ciclo dell'agricoltura, le nascite, il rapporto con il bestiame e quello con le rare figure esterne (il medico, il fattore, il veterinario, il commerciante di stoffe). Sullo sfondo si fanno strada gli echi di una società che sta cambiando. 

Uno dei film più famosi (e dei massimi risultati) della carriera di Olmi. Si apre con le didascalie che, oltre a specificare l'ambientazione della vicenda, ne chiariscono la messa in scena sostenuta da attori non professionisti presi dalle campagne bergamasche. Il regista, nativo degli stessi luoghi, riesce abilmente a trovare un equilibrio tra le tentazioni “documentarie” e quelle melodrammatiche e lo fa recuperando il suo stile asciutto degli esordi, evitando peraltro ogni possibile trappola autobiografica grazie all'ambientazione retrodatata nel tempo. Ne risulta una fluviale narrazione popolare (di oltre tre ore) capace di parlare sia per aneddoti che con episodi più costruiti, instaurando nello spettatore la stessa compassione, partecipe ma mai trasportante, che i protagonisti dimostrano tra loro. Questo mondo agreste mosso dalla misericordia (tanto umana quanto divina), in cui provvidenza e solidarietà si confondono e agiscono con apparente casualità, rivela una naturale crudeltà che tiene lontana ogni possibile nostalgia per “i bei tempi andati”. Scritto dallo stesso Olmi (che ha anche curato fotografia e montaggio), con la scelta indispensabile ma anche rischiosa del dialetto come unica lingua (accanto al latino ecclesiastico), fu insignito della Palma d'oro al Festival di Cannes e resta ancora oggi una visone di grande impatto. Un paio di scene che coinvolgono gli animali potrebbero non essere adatte agli animi più impressionabili.

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