Alice attraverso lo specchio
Alice Through the Looking Glass
2016
Paese
Usa
Generi
Avventura, Fantasy
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
James Bobin
Attori
Alan Rickman
Johnny Depp
Anne Hathaway
Helena Bonham Carter
Mia Wasikowska
Sacha Baron Cohen
Alice (Mia Wasikowska) è ormai adulta e segue le orme del padre come capitano di mercantili. Al ritorno da un lungo viaggio, tuttavia, scopre che la situazione a casa non è delle migliori: grazie a uno specchio magico tornerà a Wonderland, dove anche il Cappellaio Matto (Johnny Depp) è nei guai.
Da aggiungersi all’elenco dei sequel di cui non si sentiva la mancanza, Alice attraverso lo specchio passa dalle mani del visionario Tim Burton (che resta come produttore) a quelle di James Bobin che, dopo il discreto esordio con I Muppet (2011), sembra essersi smarrito. Danny Elfman risuona come una eco lontana e impercettibile, Johnny Depp è intrappolato in un ruolo che lo ha reso l’ombra di se stesso, ma va detto che è tutto il team a essere fuori forma (con una nota di merito, comunque, a Colleen Atwood, come sempre abilissima con i costumi). Una discreta confezione, purtroppo semivuota: questo nuovo capitolo ambientato nel Paese delle Meraviglie risulta tanto intrigante a livello estetico quanto banale e didascalico nell’offrire riflessioni sul tempo e sul passato. Le dosi di follia e inventiva ammirate nel pur non troppo convincente Alice in Wonderland (2010), tra le opere minori di Burton, scompaiono per lasciare posto a un film piatto e banale che, tra uno sbadiglio e l’altro, centra il bersaglio solo in qualche guizzo estetico e nella personificazione del Tempo (Sacha Baron Cohen), anch’egli, tuttavia, sprecato nella mediocrità generale. Davvero impietoso il confronto con la complessissima fonte letteraria carrolliana.
Da aggiungersi all’elenco dei sequel di cui non si sentiva la mancanza, Alice attraverso lo specchio passa dalle mani del visionario Tim Burton (che resta come produttore) a quelle di James Bobin che, dopo il discreto esordio con I Muppet (2011), sembra essersi smarrito. Danny Elfman risuona come una eco lontana e impercettibile, Johnny Depp è intrappolato in un ruolo che lo ha reso l’ombra di se stesso, ma va detto che è tutto il team a essere fuori forma (con una nota di merito, comunque, a Colleen Atwood, come sempre abilissima con i costumi). Una discreta confezione, purtroppo semivuota: questo nuovo capitolo ambientato nel Paese delle Meraviglie risulta tanto intrigante a livello estetico quanto banale e didascalico nell’offrire riflessioni sul tempo e sul passato. Le dosi di follia e inventiva ammirate nel pur non troppo convincente Alice in Wonderland (2010), tra le opere minori di Burton, scompaiono per lasciare posto a un film piatto e banale che, tra uno sbadiglio e l’altro, centra il bersaglio solo in qualche guizzo estetico e nella personificazione del Tempo (Sacha Baron Cohen), anch’egli, tuttavia, sprecato nella mediocrità generale. Davvero impietoso il confronto con la complessissima fonte letteraria carrolliana.
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