A fine Ottocento, la piccola Priscilla (Shirley Temple) si trasferisce in India con la madre (June Lang) presso il forte del reggimento scozzese comandato dal nonno (C. Aubrey Smith). Soprannominata Willie Winkie dal sergente Mac Duff (Victor McLaglen), la bimba diviene la mascotte delle truppe e riuscirà persino a placare la guerra contro il ribelle Khoda Khan (Cesar Romero). Tratto da un racconto di Rudyard Kipling, è un simpatico quanto innocuo film per famiglie inserito nel corposo ciclo di pellicole che, tra la metà degli anni Trenta e i primi Quaranta, videro protagonista la popolarissima enfant prodige Shirley Temple. Alle prese con un soggetto così lontano dalla propria poetica, John Ford si accontenta di dirigere un'opera alimentare con una regia piuttosto anonima, affiancando alla piccola diva il suo caratterista feticcio Victor McLaglen e relegando la dimensione da musical, centrale negli altri film con la Temple, alla sola esibizione sulle note della celebre Auld Lang Syne. La rappresentazione del colonialismo britannico è inevitabilmente ingenua ed edulcorata: tutto è al servizio dei riccioli d'oro e del delizioso broncio della star bambina, che peraltro, in età adulta, tornerà a recitare per Ford nel ben più imprescindibile Il massacro di Fort Apache (1948).