I tre chipmunks canterini Alvin, Simon e Theodore si convincono che Dave (Jason Lee), l’umano che si prende cura di loro, voglia abbandonarli per sposarsi e decidono di raggiungerlo a Miami per fermare la proposta di nozze: sarà l’inizio di un viaggio avventuroso. Quarto capitolo cinematografico per le avventure di Alvin e dei suoi fratelli, nati negli anni '50 come simpatico gruppo di marionette star della musica e della TV, diventate negli anni '80 un popolare cartone animato conosciuto in Italia come Alvin Rock’n’Roll. La strada scelta per il grande schermo è la live action mista alla computer grafica con cui vengono realizzati i tre scoiattolini, espediente che fin dal primo capitolo ha snaturato i personaggi a partire dalle dimensioni (mentre nel cartoon erano alti all’incirca come bambini di sei-otto anni, nel film sono poco più grandi dei veri roditori). Al posto di una sceneggiatura, un’accozzaglia di scene movimentate ai limiti del frenetico ma prive di qualsiasi mordente o gag divertente, mentre le vocette stridule degli egocentrici animaletti, rese ancora più insopportabili dai molti numeri musicali, mettono a dura prova l’udito di qualunque maggiorenne, e non solo: un film talmente inconsistente e privo di significato, realizzato unicamente per ragioni di botteghino, che potrà ingannare solo i piccolissimi, risultando indigesto dai sette anni in su. L’unico elemento di qualche rilievo della pellicola è l’autoironico cameo di John Waters; per il resto, meglio riscoprire la serie animata televisiva e dimenticare questi antipatici chipmunks digitali.