Gli amanti passeggeri
Los amantes pasajeros
2013
Paese
Spagna
Generi
Commedia, Comico, Grottesco
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Pedro Almodóvar
Attori
Javier Cámara
Antonio de La Torre
Hugo Silva
Miguel Angel
Lola Dueñas
Cecilia Roth
Guillermo Toledo
Paz Vega
Blanca Suárez
Decollato da un aeroporto spagnolo in direzione Città del Messico, un aereo di linea della fantomatica compagnia Peninsula, a causa di un malfunzionamento del carrello, è costretto a girare in tondo sul cielo di Toledo, in attesa di trovare una pista libera su cui compiere un atterraggio di emergenza. Gli stralunati passeggeri della business class, costretti a una convivenza forzata pronta a esplodere nel panico, si lasciano andare a piccanti confidenze e a stravaganti passatempi erotici, perdendo ogni tipo di inibizione.
Il ritorno a quel gazpacho “sbagliato” di generi (1/3 provocazione dissacratoria, 1/3 comicità grottesca, 1/3 trasgressione sessuale) di cui era stato il re indiscusso nei gloriosi anni '80 non ha certo giovato all'ex enfant prodige di Calzada de Calatrava: il messaggio di disinibizione sessuale, incentrato parossisticamente sull'omosessualità (latente o esplicita), scivola dall'(auto)ironia verso una connotazione fastidiosamente volgare, risultando talvolta stucchevole e la sceneggiatura, costretta a fare lo slalom tra fugaci amplessi e sapide fellatio, perde quota più di una volta. Le stoccate efficaci ai danni delle istituzioni militari, del potere politico, della religione cattolica e delle suggestioni soprannaturali non mancano ma, così come le provocazioni irriverenti (alcool, droghe, bondage, dominazione sessuale), risultano opache e anacronistiche. Da segnalare, comunque, il bizzarro spettacolo musicale inscenato dai tre steward (tra cui spicca il bravissimo Javier Cámara) sulle note di I'm So Excited, e il selvaggio rapporto sessuale in classe turistica tra la sensitiva alla sua prima esperienza e il giovane mulatto sotto sedativi.
Il ritorno a quel gazpacho “sbagliato” di generi (1/3 provocazione dissacratoria, 1/3 comicità grottesca, 1/3 trasgressione sessuale) di cui era stato il re indiscusso nei gloriosi anni '80 non ha certo giovato all'ex enfant prodige di Calzada de Calatrava: il messaggio di disinibizione sessuale, incentrato parossisticamente sull'omosessualità (latente o esplicita), scivola dall'(auto)ironia verso una connotazione fastidiosamente volgare, risultando talvolta stucchevole e la sceneggiatura, costretta a fare lo slalom tra fugaci amplessi e sapide fellatio, perde quota più di una volta. Le stoccate efficaci ai danni delle istituzioni militari, del potere politico, della religione cattolica e delle suggestioni soprannaturali non mancano ma, così come le provocazioni irriverenti (alcool, droghe, bondage, dominazione sessuale), risultano opache e anacronistiche. Da segnalare, comunque, il bizzarro spettacolo musicale inscenato dai tre steward (tra cui spicca il bravissimo Javier Cámara) sulle note di I'm So Excited, e il selvaggio rapporto sessuale in classe turistica tra la sensitiva alla sua prima esperienza e il giovane mulatto sotto sedativi.
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