Harlem, 1968. Dopo la morte del boss Bumpy Johnson, il suo autista Frank Lucas (Denzel Washington) sale al potere e in breve tempo scala posizioni nel mercato della droga, diventando un gangster di primissimo livello. Per massimizzare i suoi guadagni, Frank importa eroina pura dall'Est asiatico servendosi delle bare di soldati morti in Vietnam. L'unico ostacolo allo strapotere di Lucas sembra essere l'incorruttibile Richie Roberts (Russell Crowe), testardo e determinato esattamente come il suo rivale.
Ispirato alla vera storia del narcotrafficante Frank Lucas, il film ha una struttura narrativa piuttosto canonica rispetto ai modelli del gangster movie cui fa riferimento. La variante è rappresentata dalla capacità di Lucas, nero ed ex autista, di svettare in un mondo dominato da bianchi scettici riguardo alle sue capacità di leader e di smantellare rapidamente la concorrenza. Scott cura in maniera maniacale la descrizione degli ambienti, delle dinamiche di potere, dei rapporti interpersonali e riesce a mantenere il ritmo sempre alto e coinvolgente, malgrado la spropositata durata. Quello che realmente manca, però, è una motivazione che giustifichi un'operazione che appare come una riproposizione non troppo originale e innovativa di tematiche già ampiamente sfruttate dal genere. Scolastica la caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione, così come “telefonati” appaiono il processo di ascesa e caduta che Lucas deve affrontare. Cinema di intrattenimento di pregevole fattura, ma al tempo stesso privo di particolari guizzi che riescano ad elevarlo al di sopra di un livello medio. Le voci italiane di Washington e Crowe sono state scelte da Ridley Scott e dal montatore italiano Pietro Scalia. Esiste anche una versione director's cut da 171 minuti.