Un americano a Roma
1954
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
89 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Steno
Attori
Alberto Sordi
Maria Pia Casilio
Giulio Calì
Anita Durante
Ilse Petersen
Carlo Delle Piane
Rocco D'Assunta
Italia, 1954: la Liberazione lascia ancora strascichi nelle vite delle persone. Uno su tutti, Nando Mericoni (Alberto Sordi), giovanotto romano che vuol vivere come un americano, parlando con frasi dei film di Hollywood, modificando il proprio accento e mangiando yogurt, marmellata e mostarda.
Nato da un personaggio apparso in un episodio del precedente Un giorno in pretura (1953), Un americano a Roma è il tentativo di cavalcare l'onda del successo e riempire le sale attraverso una delle più iconiche gigionerie di Alberto Sordi. Una trovata commerciale e di sicura resa, entrata nell'immaginario collettivo grazie, soprattutto, alla sequenza in cui il protagonista prima di azzannare la pasta esclama: «Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo». Un inno inverso all'italianità, una commedia a tratti esilarante, che però troppo gioca sui tarli di Sordi, cocciuto oltre ogni limite. Resta uno spaccato interessante dell'Italia pre-boom economico, ancora non del tutto matura per affrontare attraverso questo genere il disavanzo e le problematiche del paese. In questo senso, il regista e gli sceneggiatori (tra cui spiccano i nomi di Lucio Fulci ed Ettore Scola) avrebbero potuto dedicare maggiore spazio alle conseguenze sociali dell'influenza statunitense in Italia, soprattutto in una seconda parte in calo rispetto alla prima, ma il mito esterofilo dell'America è stato trattato da Steno con buono spessore e molte battute («L'America... con le sue meraviglie, le sue luci fantasmagoriche. Là dove tutti gli americani... sognano di andare in Europa, a Roma») colpiscono ancora oggi nel segno. Maria Pia Casilio è Elvira; musiche di Mario Abbado e Angelo Francesco Lavagnino.
Nato da un personaggio apparso in un episodio del precedente Un giorno in pretura (1953), Un americano a Roma è il tentativo di cavalcare l'onda del successo e riempire le sale attraverso una delle più iconiche gigionerie di Alberto Sordi. Una trovata commerciale e di sicura resa, entrata nell'immaginario collettivo grazie, soprattutto, alla sequenza in cui il protagonista prima di azzannare la pasta esclama: «Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo». Un inno inverso all'italianità, una commedia a tratti esilarante, che però troppo gioca sui tarli di Sordi, cocciuto oltre ogni limite. Resta uno spaccato interessante dell'Italia pre-boom economico, ancora non del tutto matura per affrontare attraverso questo genere il disavanzo e le problematiche del paese. In questo senso, il regista e gli sceneggiatori (tra cui spiccano i nomi di Lucio Fulci ed Ettore Scola) avrebbero potuto dedicare maggiore spazio alle conseguenze sociali dell'influenza statunitense in Italia, soprattutto in una seconda parte in calo rispetto alla prima, ma il mito esterofilo dell'America è stato trattato da Steno con buono spessore e molte battute («L'America... con le sue meraviglie, le sue luci fantasmagoriche. Là dove tutti gli americani... sognano di andare in Europa, a Roma») colpiscono ancora oggi nel segno. Maria Pia Casilio è Elvira; musiche di Mario Abbado e Angelo Francesco Lavagnino.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare